E’ stato l’importante palcoscenico di Cibus 2018 a suggellare l’ingresso nel mercato caseario italiano di due novità firmate Carozzi Formaggi. Lei si chiama Evelina: un formaggio di latte vaccino a pasta morbida dolce, tipico da tavola, con un sapore dolce e delicato, arricchito da sfumature aromatiche. Lui è l’evoluzione dell’ormai rinomato “Ricciolo Carozzi”, grazie all’abbinamento con il tartufo che trasforma questo formaggio di antica e pregiata tradizione montanara, in un tripudio di gusto, con un sottocrosta morbido e fondente e un cuore friabile. Evelina e Ricciolo al tartufo hanno debuttato ottenendo un grande consenso da parte del pubblico presente a Cibus, conquistando da un lato i palati più sensibili e dall’altro gli amatori dei sapori più decisi. L’azienda made in Valsassina non si è però limitata a presentare queste due novità: consapevole del successo ottenuto questo inverno dalla linea Dolce Paradiso al pistacchio, noci e arancia (specialità casearia composta da mascarpone e gorgonzola, farcita e guarnita con granelle particolari), ha deciso di proporre al suo pubblico una versione smart di questi tre prodotti, lanciando la confezione a fette – 180gr: una bontà già porzionata pronta per essere gustata sulla tavola.
Va quindi ad ampliarsi ulteriormente la già ricca gamma di prodotti marchiati Carozzi, da sempre contraddistintesi sul mercato per la ricercatezza e la genuinità, caratteristiche generate da una produzione portata avanti ancora tradizionalmente, grazie alla competenza del casaro di famiglia e di uno staff che, ancora oggi, produce e stagiona il formaggio seguendo i dettami del passato, al fine di consegnare nelle mani della propria clientela un prodotto dal gusto inconfondibile.
Un’eccellenza che anche in questa edizione di Cibus è stata riconosciuta e apprezzata da tutto il comparto di stakeholder presenti, provenienti da tutti Italia e dal mondo. L’edizione 2018 ha contato la presenza di circa 82.000 i visitatori, esteri e nazionali, che hanno riempito gli spazi fieristici riconfermando ancora una volta Cibus quale fulcro del made in Italy e occasione per discutere sul settore agroalimentare mondiale.