Un archivio in-vita, una mostra su Giuseppe Riccardo Badoni

Un archivio in-vita offre ai visitatori un punto di vista privato e familiare sulla storia dell’azienda Badoni

28 Marzo 2019
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Il Polo territoriale di Lecco e la Famiglia Badoni sono lieti di presentare la mostra “Un archivio
in-vita: famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni” un percorso espositivo
che racconta la storia di un uomo, di una famiglia e di un’azienda che ha reso grande il territorio
lecchese nel mondo. La mostra, curata da Francesca Brambilla con Marta Badoni, è stata
realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Lecco, del Dipartimento di Meccanica del
Politecnico di Milano e di Confindustria Lecco e Sondrio e con il supporto di API Lecco,
Confartigianato Imprese Lecco, Fiocchi Munizioni S.p.A., Gruppo Censeo s.r.l. e
Cartiera dell’Adda s.r.l..
Un archivio in-vita offre ai visitatori un punto di vista privato e familiare sulla storia dell’azienda
Badoni attraverso la vita degli uomini che vi hanno partecipato. Testimonianze, particolari e
aneddoti che raccontano le vicende salienti di un’azienda straordinaria, sottolineando allo stesso
tempo lo stretto legame con un territorio ricco di esempi di imprenditoria di alto livello. Lecco e le
sue aziende, la tradizione e la lungimiranza, il passato che si dissolve in un futuro fatto di
scommesse e cambiamenti dove la costante rimane la voglia di mettersi in gioco e di rimboccarsi le
maniche per affrontare il presente da protagonisti.
“L’idea di questo progetto è nata quasi per caso in occasione di un incontro con Marco Bocciolone,
Francesca Brambilla e Marta Badoni” – dichiara Manuela Grecchi, Prorettore Delegato del Polo
territoriale di Lecco – “Nel raccontare alcuni episodi relativi alla vita del papà Giuseppe Riccardo,
Marta mi mostrò alcune fotografie e documenti tecnici dell’archivio di famiglia. Ne fui rapita. Era
impossibile non percepire la ricchezza di un patrimonio così denso di storia, valori, territorio e
innovazione. La prospettiva di trasferire gli archivi della ditta Badoni presso l’edificio dell’ex
maternità del campus era già in essere – continua il Prorettore – e quindi quale occasione migliore di
una mostra per cominciare a riportare alla luce questa meravigliosa realtà. Il territorio lecchese oggi
vanta eccellenze in ambito nazionale e internazionale che, forti di una radicata tradizione
industriale, hanno saputo rinnovarsi e trovare lo slancio per rendersi competitive anche oltre
confine. Ritengo quindi doveroso valorizzare la storia di un uomo che senza dubbio è stato un
protagonista del nostro passato, ambizioso e lungimirante, precursore di innovazione e che sono
certa possa essere di ispirazione per i nostri giovani”.
L’archivio familiare è il vero filo conduttore della narrazione che si svolge all’interno del campus del
Polo territoriale di Lecco. La natura del campus universitario, animato ogni giorno da circa 1000
studenti e gli spazi comuni a disposizione della mostra, hanno determinato la modalità di
allestimento. Si è preferito tralasciare l’esposizione di delicati documenti storici da proteggere sotto
teca, consuetudine che accompagna le più tradizionali esposizioni archivistiche, e privilegiare un
allestimento suggestivo più adatto al contesto. In mostra vi sono grandi riproduzioni, oggetti
personale, filmati storici, fotografie, materiale promozionale della Badoni e un’importante carrellata
di interviste fatte agli ex dipendenti della Badoni stessa. A completare l’esposizione una APP per
grazie alla quale è possibile visualizzare il modello 3D del Viadotto Italia, il ponte sul fiume Lao
costruito dalla Antonio Badoni s.p.a. nel 1966. L’APP BAdoniAR, compatibile con i sistemi
operativi iOS e Android, è stata realizzata dal prof. Mario Covarrubias del Dipartimento di
Meccanica del Politecnico.
“La sfida del progetto” – spiega Francesca Brambilla curatrice della Mostra – “è stata quella di
rendere fruibile un patrimonio archivistico fatto di piccoli documenti cartacei. La richiesta da parte
del Politecnico è stata quella di scrivere un prologo personale e familiare alla scena che verrà

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Lecco, 28 marzo 2019

rappresentata nei prossimi anni quando, i documenti conservati e mai mostrati nell’Archivio
tecnico della Badoni spa, diverranno finalmente consultabili. Solo dopo mesi di studio di 2 Archivi,
uno donato ai Musei di Lecco dalla famiglia nel 1998 e uno personale custodito a casa, abbiamo
capito quale storia raccontare. La genesi è stata lunga. Storyteller è stata Marta, mia prozia, che, ai
ricordi personali, documenti e fonti, ha aggiunto la sua professionalità (è medico psicanalista da
oltre 30 anni) raccontando la storia di un padre, di un uomo, di un imprenditore illuminato. Per
l’allestimento abbiamo voluto “stressare” il concetto di archivio. La storia che raccontiamo si
sviluppa su grandi faldoni di cartone e lungo scaffalature lineari, entrambi elementi portanti di ogni
archivio. A supporto della mostra un catalogo, anch’esso simulacro di una cartella d’archivio, e un
sito internet sul quale abbiamo deciso di rendere fruibili e scaricabili alcuni documenti appartenenti
all’Archivio personale. L’obiettivo del sito, contenente documenti, foto d’epoca, filmati storici e
molto altro, è quello di restare in vita: alimentarsi anche nel prossimo futuro con la documentazione
dell’archivio tecnico che presto diverrà del Politecnico”.
“La drammatica fine della ‘Badoni’ negli anni ’90” – dichiara Marta Badoni – “ha innescato nella
città un processo di oblio tale da rischiare di rimuovere, assieme alla delusione, anche la ricchezza
di idee, di lavoro, di impegno delle persone che nella ‘Badoni’ hanno speso la loro vita. Eppure è
bastata una scintilla, il progetto di riportarne gli Archivi al Polo lecchese del Politecnico di Milano,
per innescare un fuoco di ricordi. È toccato a me, ultima figlia di Giuseppe Riccardo, di affiancare
Francesca Brambilla, mia pronipote e curatrice della mostra, nell’impresa di vegliare che il fuoco
riscaldasse senza bruciare. Ho cercato di dare un’immagine viva di mio padre, filtrata dai miei
ricordi, dall’abitudine professionale a fare i conti con le emozioni, ravvivate in questo caso da una
miriade di fonti, tra cui un prezioso diario scritto nei primi anni del ‘900, da un padre allora non
ancora ventenne. Non posso che augurarmi che il lavoro sia solo agli inizi e che gli archivi trovino
davvero vita”.
“Ero Prorettore del Polo di Lecco quando si iniziò a ragionare sulla fruizione pubblica dell’archivio
Tecnico della Badoni considerando gli spazi che sarebbero divenuti disponibili presso l’Ex
Maternità, operazione che venne confermata a dicembre del 2016 proprio alla fine del mio
mandato” – rammenta Marco Bocciolone, Direttore del Dipartimento di Meccanica del
Politecnico – “Sull’entusiamo del risultato raggiunto si iniziò a ragionare con Francesca Brambilla e
con Manuela Grecchi sull’allestimento di una mostra che raccontasse la figura umana e di
imprenditore di Giuseppe Riccardo Badoni permettendo di comprendere a fondo e dare una chiave
di lettura allo straordinario patrimonio di competenze e di conoscenze della Badoni racchiuso
proprio nei documenti dell’Archivio. Fu così che nel corso di una piacevole visita a “Castello” già
citata da Manuela Grecchi, la dott.ssa Marta Badoni diede il via a questa avventura. Quasi due anni
in cui zia (Marta) e pronipote (Francesca) hanno costruito la story telling della vita di Giuseppe
Riccardo Badoni, riuscendo a concentrarla in “quadri” emotivamente significativi. Seguirle in
questo cammino è stato bello!”.
Simona Piazza, Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, dichiara: “Una mostra centrale per la
nostra città, che ha visto il coinvolgimento attivo anche dell’amministrazione comunale e del
Si.M.U.L., con il quale si vuole omaggiare la figura di uno dei più grandi imprenditori lecchesi alla
vigilia dell’inaugurazione dell’ultimo lotto dei lavori della sede del Politecnico dove, a breve,
“troveranno casa” l’archivio tecnico della Ditta Badoni e l’archivio Famiglia Badoni oggi di proprietà
del Comune di Lecco, conservati in parte a Villa Manzoni e in parte in un deposito esterno. Un
lungo e meticoloso lavoro di ricerca archivistica ma anche un emozionante viaggio nella memoria e
nei ricordi di chi lo ha conosciuto, che hanno permesso oggi di portare a conoscenza e di rendere
patrimonio collettivo una parte importante della storia e della cultura del nostro territorio”.
“Il nome della Famiglia Badoni, a Lecco ma non solo, evoca per tutti la grande tradizione industriale
di cui “la Badoni” è appunto una delle icone, in un territorio dove la lavorazione del ferro si intreccia
indissolubilmente con il suo destino – sottolinea il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio
Lorenzo Riva. Negli anni in cui Giuseppe Riccardo Badoni dava sviluppo alle sue idee e all’attività
della sua fabbrica, in tutto il lecchese ferveva un mondo fatto di piccole e grandi realtà produttive.
Ognuna di loro è stata senza dubbio essenziale per la crescita del sistema produttivo locale, ma
alcune di esse hanno lasciato un segno particolarmente profondo, hanno fatto da esempio e da

traino per le aziende meno strutturate e hanno portato nel mondo il nome della nostra Città. Oggi,
le carte che vengono messe a disposizione ci fanno entrare ancora una volta “alla Badoni”, da un
tracciato privato, e di questo siamo grati alla Famiglia Badoni, e in particolare a Marta Badoni e
Francesca Brambilla, che ci fanno questo regalo. Confindustria Lecco e Sondrio è stata sin da subito
fra i sostenitori della Mostra, convinta si tratti di un dono dal valore inestimabile, non solo perché è
traccia ancora viva della nostra storia, ma perché è anche guardando agli esempi come quello di
Giuseppe Riccardo Badoni che possiamo meglio affrontare periodi complicati”.

La mostra rimarrà esposta fino al 28 giugno 2019 secondo i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì 9:00 | 18:00
sabato: 9:00 | 17:00
sito web: www.archivibadoni.polimi.it

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