La Questura di Lecco e il Servizio Centrale Operativo hanno condotto un’indagine su attività illecite e criminali compiute dentro il “Deep web”, ovvero il luogo più inesplorati del web, quello che è chiamato “Darknet”. Traffico di droga, armi, documenti falsi e perfino tratta di esseri umani: sono questi i terribili reati che maggiormente si compiono nei siti internet non indicizzati e dunque difficilmente scovabili. Si tratta, dunque, di un mercato dove si paga in bitcoin, ossia in moneta elettronica che non permette di risalire ad una persona fisica.
Quest’operazione, denominata italian darknet community e per la quale hanno lavorato anche le Procure di Bergamo, Rovereto, Forlì e Pisa, ha portato a perquisire soggetti in tantissime province italiane, ad indagare 10 persone e ad arrestarne 5, di cui tre di nazionalità italiana, un albanese e un sudamericano.
I trafficanti pubblicizzavano i loro prodotti realizzando anche video dove mettevano in vetrina la droga e, nello stesso tempo, pure le tecniche utilizzate per nascondere gli stupefacenti in oggetti di piccoli dimensioni per poi spedirli via posta ordinaria. Gli acquirenti? Soprattutto giovanissimi.