Si è spento domenica 6 novembre scorso presso la comunità di Ibiporã, in Brasile, padre Alberto Garuti, missionario del Pime e nato a Valmadrera nel 1932. Sin dalla sua consacrazione nel 1955, si è dedicato alle missioni in Brasile dove ha voluto rimanere anche dopo aver saputo della sua malattia. La sua salma è stata sepolta al cimitero Municipale di Ibiporã.
“Abbiamo appreso con dolore dal Pime di Milano la notizia che, dopo un lungo periodo di ricovero presso la clinica di Ibiporã, alle 22:30 di domenica 6 novembre è deceduto padre Alberto Garuti, missionario del Pime, nato a Valmadrera il 9 febbraio 1932″ il commento del Fondo Beppe Silveri, che nel 2012 consegnò al sacerdote il Premio Bontà.
Padre Alberto Garuti, infatti, aveva ricevuto nell’anno 2012 il Premio Bontà “Beppe Silveri e le Missioni”. In quell’occasione, Padre Alberto aveva ricordato le sue origini valmadreresi e descritto le condizioni delle favelas in cui si trovava ad operare in una toccante lettera indirizzata all’all’ora presidente del Fondo e sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi.
“Egregio signor senatore Antonio Rusconi – scriveva padre Alberto –, m´ha fatto molto piacere la notizia che mi é stato conferito il premio “Beppe Silveri” per lanno 2012. La ringrazio per il suo interessamento e con me la ringraziano le persone della favela “Parque da Represa” di S.Paolo. Una casa a ridosso dell´altra, strade strette (due-tre metri, in molti punti anche meno). Case di mattoni, esternamente senza intonaco (i più ricchi), molte baracche di legno e lamiere con fessure da cui entrano pioggia, vento e grossi topi. É difficile trovare un pezzo di terreno che non sia occupato da una casa o una baracca. Siamo riusciti a trovare qualche anno fa un terreno di 10 m. x 10, l´abbiamo cintato ed ora vorremmo metterci il tetto. Il lavoro comincerà con i soldi del premio che abbiamo ricevuto e quando saranno finiti diremo alla gente di darsi da fare e di finire l´opera iniziata. M´ha fatto molto piacere sapere che a Valmadrera qualcuno ancora si ricorda di me. Sono lontano da ormai cinquantasei anni e in questo tempo ho fatto solo rapide apparizioni in città. La maggior parte delle persone non mi ha mai visto. Pochi si ricorderanno del “ bagai del secretari” , ma lui si ricorda sempre della città dove ha vissuto i suoi primi 24 anni di vita. Come si può vedere, il mio lavoro è stato quasi sempre con i giovani, senza lasciare l’attività pastorale che ho sempre esercitato, anche se non a tempo pieno. Sono alla fine della mia giornata (80 anni compiuti). Tutto è cominciato all’Oratorio di Valmadrera negli anni 40 del secolo scorso. E’ lì che è sorta la mia vocazione. Mi sento contento e dico con sincerità che rifarei tutto di nuovo. Non mi resta che ringraziare il Signore”. Vi ricordo nella preghiera P. Alberto Garuti“