Sabato 1° luglio in tutta Italia, senza alcuna differenza regione per regione, inizieranno i saldi estivi. In Lombardia termineranno il 30 agosto. Così, per due mesi interi, ecco che si potranno fare acquisti a prezzi ridotti dando però sempre un occhio alle possibili fregature.
“Confidiamo in una buona partecipazione sia sul fronte del mercato interno che, soprattutto, per la domanda internazionale dei ‘turisti dello shopping’ attratti in modo crescente dall’unicita’ dei prodotti Made in Italy, dalle nostre citta’ d’arte e dall’eccellenza espressa dai commercianti lombardi”. E’ quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, in merito all’inizio dei saldi estivi in Lombardia nel giorno di sabato 1° luglio.
“I saldi devono costituire una sana opportunita’ per il rilancio della domanda in un rapporto collaborativo tra esercenti e clienti, che deve essere improntato alla trasparenza. In questa prospettiva di legalita’ e rispetto della concorrenza leale rivestono un ruolo molto importante i Comuni, che hanno il compito di controllare e di verificare il rispetto delle regole”.
“L’auspicio – ha sottolineato ancora l’assessore – e’ che questa stagione di saldi estivi possa contribuire a segnare un dato positivo rispetto agli anni scorsi, con una nuova propensione agli acquisti da parte dei consumatori. Mi aspetto quindi che sia anche una rinnovata occasione per i commercianti di approfittare di alcuni timidi, ma incoraggianti, segnali di ripresa della spesa”.
Parolini ha infine ricordato le norme che disciplinano la materia: “I commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso applicato (e’ invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso); i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e, se cio’ non e’ possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli; se il prodotto risulta difettoso, il consumatore puo’ richiederne la sostituzione o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare”.