Referendum per l’autonomia, Maroni: “Fischio d’inizio di una partita decisiva”

“Grazie agli oltre tre milioni di votanti che rappresentano il peso che volevo e che mi consentira’ di avere, nella trattativa col Governo, elementi che, senza il referendum, non avrei avuto

25 Ottobre 2017
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“E’ stata una giornata importante e impegnativa e sono molto soddisfatto di come si sono svolte le operazioni. Circa la partecipazione, avevo fatto riferimento alla partecipazione al referendum per la riforma del Titolo V della Costituzione, che oggi noi andiamo ad attuare, e lo abbiamo superato, nonostante qualche difficolta’ e le polemiche”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ieri, relazionando circa l’esito del referendum per l’autonomia della Lombardia, che si e’ svolto domenica.

“Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per il Referendum – ha ricordato Maroni -, a tutti coloro che si sono impegnati qui in Regione e fuori, ai tutti i presidenti di seggio e a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni e contributo. E innanzitutto, agli oltre tre milioni di votanti, che rappresentano il peso che volevo e che, ne sono certo, mi consentira’ di avere, nella trattativa col Governo, elementi che, senza il referendum, non avrei avuto”.

TUTTO PARTA DAL CONSIGLIO REGIONALE – “Ringrazio anche il Consiglio regionale che due anni fa ha votato una proposta di referendum – ha sottolineato il presidente – e al Consiglio regionale chiedo quindi di elaborare il documento che dara’ gli indirizzi e i contenuti delle richieste, con tutte e 23 le materie, di dare mandato anche di chiedere piu’ risorse, non solo quelle legate alle competenze, chiedo di farlo in tempi rapidi e chiedo anche di individuare una rappresentanza consiliare che mi affianchi nella trattativa. Dato che tutto e’ partito da qui, e’ giusto e importante che oggi si riparta da questa aula. Chiedo di concludere tutto questo percorso entro un paio di settimane. Prima facciamo, meglio e’ per tutti, per la Regione per prima. Abbiamo schierato le squadre, ora siamo al fischio di inizio della nuova partita”.

MACROAREE – “Ne ho cominciato a parlare con il Gentiloni – ha fatto sapere Maroni -, data la complessita’ di questa trattativa, e lui valutava l’opportunita’ di creare 4 o 5 macro aree, per raggruppare le materie attorno a tavolo tecnico-politici-istituzionali. Sono d’accordo e per fare questo abbiamo bisogno di competenze, di persone capaci, che condividano la visione di ottenere il piu’ possibile, a vantaggio della Regione e dei nostri cittadini, prendendoli da tutti i settori della societa’ lombarda”.

DELEGAZIONE POLITICA DEL CONSIGLIO REGIONALE – “Penso sia utilissima anche una delegazione politica del Consiglio, di tutte le forze politiche qui presenti, da affiancare poi alle altre rappresentanze – ha aggiunto il presidente -. Ho gia’ chiesto ad Anci e Upl di indicare una delegazione di amministratori. Venerdi’ incorreremo i nostri stakeholder, a cui illustrero’ questa iniziativa e chiedero’ anche a loro di indicare chi puo’ essere mandato con noi a Roma per la trattativa”.

PRIMI COMPONENTI DELLA SQUADRA – “Ho poi chiesto la disponibilita’ di alcune persone, in particolare, che, secondo me, possono aggiungersi a questa delegazione, che deve essere ovviamente di grande qualita’, perche’ la trattativa sara’ molto complicata – ha reso noto il presidente -: si tratta di personalita’ che rappresentano anche simbolicamente Regione Lombardia, tra cui Piero Bassetti, il primo presidente della Regione Lombardia, quando e’ nata la prima, rudimentale, forma di autonomia e mi ha detto di si’, l’ho chiesto anche al presidente di UnionCamere, per il mondo imprenditoriale e le rappresentanze sindacali, Domenico Auricchio. Ho chiesto la disponibilita’ anche al rettore dell’Universita’ Bicocca, Cristina Messa, e anche lei mi ha dato la sua disponibilita’. A loro voglio aggiungere anche i rappresentanti del mondo del sociale e dell’associazionismo”.

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