Una Prima molto ricca dal punto di vista musicale e povera di ospiti illustri quella che domani, con la Madama Butterfly di Giacomo Puccini, inaugurerà la stagione del Teatro alla Scala di Milano, in diretta su Rai Uno. Riccardo Chailly dirigerà una preziosa versione originale della tragedia giapponese scritta per il Piermarini nel 1904, con un cast di voci di prim’ordine (Carlos Alvarez, Maria José Siri, Bryan Hymel e Annalisa Stroppa) e l’attesa regia del lettone Alvis Hermanis.
La crisi di Governo impedisce infatti l’arrivo annunciato dei ministri Pier Carlo Padoan e Dario Franceschini ma anche del presidente del Senato Piero Grasso e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel Palco reale siederà dunque il prefetto Alessandro Marangoni che avrà probabilmente al suo fianco l`ambasciatore del Giappone, Kazuyoshi Umemoto e l`ex re di Spagna Juan Carlos. Insieme con loro, ci dovrebbero essere il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, con gli assessori regionali Cristina Cappellini e Valentina Aprea, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, con l’assessore Filippo Del Corno.
Quasi invariato invece il dispositivo di sicurezza messo in campo dalla Questura meneghina, che sarà sostanzialmente una replica di quello sperimentato l’anno scorso, a partire dai metal detector all`ingresso del foyer che l’anno scorso avevano creato un certo stupore negli ospiti. Come oramai consuetudine, dal primo pomeriggio di domani Piazza Scala sarà “zona rossa”, con transenne e controlli tra via Case Rotte, via Manzoni, via Verdi, via Filodrammatici e via Santa Margherita. A vigilare sull’ordine pubblico ci saranno centinaia di agenti e militari delle forze dell’ordine, e per la sicurezza dell’evento saranno schierati gli artificeri e i tiratori scelti, oltre alle unità antiterrorismo della polizia (Uopi) e dei carabinieri (Api).
Sempre più flebile la voce della protesta che tradizionalmente approfitta della vetrina luccicante della soiree, da qualche anno appalto dell’Usb Lombardia e del centro sociale Cantiere che per domani dovranno probabilmente cambiare lo slogan annunciato: “No alla sfilata della Casta” suonerebbe infatti curioso dopo i forfait degli ospiti politici.