“Paga quanto vuoi” e l’Ostello del Monte Barro vince la sfida

Boom di affluenza a febbraio per questa iniziativa rivoluzionaria

02 Marzo 2017
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L’”Ostello Parco Monte Barro” si è reso protagonista – nel mese di febbraio – di un’iniziativa rivoluzionaria per quanto riguarda lo scambio economico tra una struttura e i propri ospiti: il Pay what you want, ovvero Paga quanto vuoi.

Immerso nel parco regionale del Monte Barro con una vista mozzafiato sui laghi briantei, l’ostello offre un concetto differente di ospitalità, in grado di fondersi completamente con l’ambiente naturale circostante. Legambiente gestisce l’accoglienza dal 2013 e ha realizzato un eco-ostello scommettendo sulla creatività del riciclo e del riuso, sulla riduzione degli sprechi idrici ed energetici e sulla trasparente onestà del rapporto con l’ospite. La struttura ha 48 posti letto e ha diverse sale polifunzionali ed è dunque adatto a gruppi, associazioni, aziende e scuole, ma anche a semplici turisti che vogliono godere della bellezza dei panorami e della natura del parco.

La vera novità è stata la campagna Pay what you want. Con questa iniziativa il cuore dello scambio economico si è spostato tutto sull’ospite, che è stato libero di decidere quanto pagare, in base alla qualità del servizio e alla volontà di premiare l’ecosostenibilità dell’ospitalità. L’idea, era quella di fare sì che il normale processo di pagamento non si riducesse a un mero scambio di denaro, ma che potesse essere anche una modalità per stimolare una libera onestà che potesse conferire a tale scambio un valore anche etico.

Gli ospiti erano poi a conoscenza del fatto che l’eventuale ricavo dell’iniziativa sarebbe stato destinato al sostegno territoriale della campagna People4Soil (promossa da Legambiente stessa e 400 altre organizzazioni europee), con l’obiettivo di raccogliere entro settembre un milione di firme per chiedere all’Europa norme specifiche a difesa del suolo, bene essenziale alla vita come l’acqua e come l’aria. La petizione si può firmare anche online sul sito www.salvailsuolo.it.

Il tema è risultato curioso e in grado di lanciare una sfida significativa. Per questa ragione è interessante analizzare anche il ritorno che ha avuto in termini numerici.
Le presenze totali all’ostello nel mese di febbraio, rispetto al 2015 e al 2016 (che erano tra loro sostanzialmente in linea), sono aumentate del 23%. Questa denota un interesse significativo anche da parte degli ospiti. Numerose sono state anche le chiamate di chiarimento e informazione, anche se poi queste non si sono trasformate in prenotazioni; tutto ciò indica un interesse diffuso rispetto a questa modalità che ha stimolato una certa mobilitazione e curiosità per un diverso concetto di scambio economico.
Il numero delle prenotazioni unitarie per febbraio è più che raddoppiato. Tale dato significa che sono cresciute molto le piccole prenotazioni rispetto a quelle di grandi gruppi: l’iniziativa ha dunque attirato l’attenzione di realtà di piccola entità quali coppie, famiglie e gruppi ristretti di amici che hanno scelto di scoprire il Parco del Monte Barro stimolati dalla sfida del Pay what you want.
Il ricavato dell’iniziativa, che è destinato alla campagna People4Soil, è stato tale da permettere a Legambiente Lecco Onlus di stampare 5000 volantini che saranno distribuiti sul territorio per cercare di raggiungere l’obiettivo europeo di un milione di firme, necessario per riuscire a proteggere il suolo in quanto risorsa non rinnovabile.

Nel complesso l’iniziativa è stata estremamente positiva, muovendo le persone alla curiosità per un’area naturale protetta, alla riflessione sul valore e il senso etico dello scambio economico e divenendo un’opportunità per l’Ostello Parco Monte Barro di far conoscere la propria proposta di ospitalità ecosostenibile, dialogando e ricevendo feedback stimolanti e interessanti dagli ospiti stessi.
L’ostello resta aperto tutto l’anno. L’intenzione di Legambiente Lecco è quello di rilanciare nuovamente questa sfida per il febbraio del 2018, lavorando sulla formula del Pay what you want per pensare in futuro, perché no, di renderla una formula ancora più efficace e di stimolo per lo sviluppo di un’economia sempre più civile.

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