Sulla crisi dei migranti il governo e’ “allo sbando” perche’ “non fa quello che dovrebbe. Gestire una situazione di emergenza che e’ sotto gli occhi di tutti”. Lo dice il governatore lombardo Roberto Maroni in un’intervista a Repubblica in cui spiega che il governo dovrebbe fare “quello che Silvio Berlusconi fece nel 2011. Dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della legge del 1992″. Anche se, rimarca,”sarebbe come ammettere di aver commesso un errore e di aver finora gestito male la situazione”. Lo stato di emergenza, prosegue, “consentirebbe due cose”: in primis “il coinvolgimento della Protezione civile che darebbe ai prefetti e ai sindaci la possibilita’ davvero di intervenire per risolvere il problema”. E in secondo luogo “consentirebbe di allestire delle strutture temporanee direttamente gestite dal governo. In deroga a tutte le norme per via dell’emergenza”. Maroni ribadisce il suo ‘No’ alle tendopoli ipotizzate dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, “sarebbe la cosa peggiore da fare”, ma sottolinea che “se si lascia tutta la gestione nelle mani dei singoli comuni ognuno si arrangia come puo’. Si puo’evitare”. Tuttavia “fino a quando non viene dichiarato lo stato di emergenza i prefetti non hanno poteri. Sala invece di polemizzare con me dovrebbe sostenere la mia richiesta al governo. Lo invito a farlo. E’ l’unica soluzione e in fin dei conti aiuterebbe anche lui”. Maroni si oppone anche all’utilizzo del campo base di Expo:”Prima di tutto questi non sono profughi, ma clandestini e come tali andrebbero trattati. Messi in centri di accoglienza temporanea. A Milano c’era quello di via Corelli, ma lo hanno chiuso. Milano si candida a diventare la capitale economica europea della finanza dopo la Brexit e a ospitare l’agenzia europea del farmaco. Se mettiamo i profughi nel campo base possiamo scordarcelo”. “Siamo pronti a ricorrere anche al Tar per impedirlo.
