Maroni a Radio 24: Stipendi Rai, Pedemontana, Referendum e futuro del centro destra.

Intervista del Presidente della Regione Lombardia ai Microfoni di Radio 24

25 Luglio 2016
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Spesso si accusano i politici e gli amministratori locali di prendere troppi soldi e di essere pieni di privilegi, poi si scopre che ci sono delle persone che prendono due-trecentomila euro l’anno magari per non fare nulla. Mi sembra un una cosa un po’ scandalosa, visto poi che questi  stipendi sono pagati anche dal canone, che sono soldi di tutti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, commentando questa mattina, in diretta a Radio24, gli stipendi di alcuni dirigenti Rai, recentemente pubblicati .Maroni è intervenuto inoltre sulle polemiche per la nomina di Di Pietro alla Pedomantana -“Antonio di Pietro, da ministro, ha lanciato il progetto di Pedemontana. E’ uno che sa di cosa si sta parlando. E’ stato sì un avversario politico, ma io guardo alla competenze e al merito delle persone, come ho fatto anche nella scelta dei nuovi direttori degli ospedali lombardi, selezionati da una commissione di professori e non dalla politica. Ci vuole tanta energia per completare la Pedemontana, perché ci sono diversi problemi. E Di Pietro questa energia ce l’ha, è la persona giusta”. Sul Referendum ha poi proseguito” Se dovesse perdere il referendum, Renzi si dovrebbe dimettere e si dovrebbe andare ad elezioni anticipate”. Auspico una vittoria del ‘No’, ma penso che anche dovesse prevalere il ‘Sì’ – ha argomentato il governatore – si apriranno comunque le urne nel 2017, perché il premier sfrutterebbe la sua vittoria per far fuori i nemici interni”. Mentre guardando al centro destra e alle tensioni degli ultimi giorni Maroni ha  ribadito -” il dibattito è su Parisi come uomo per rilanciare Forza Italia, non entro nel merito, sto a vedere. Forza Italia è un nostro alleato ma noi siamo un’altra cosa, ma qualsiasi contributo è benvenuto soprattutto in questa fase per noi creativa, in cui inventare un centrodestra che sia competitivo per battere il Pd e, cosa più difficile, battere i Cinque Stelle”. Per Maroni il Movimento Cinque Stelle è “insidioso perché, al di là dei programmi, nei ballottaggi rappresenta qualcosa di nuovo. Se con questa legge si va al voto, con doppio turno, al ballottaggio c’è il rischio ci vadano i 5 Stelle e noi restiamo fuori. Con i dovuti distinguo, l’unione fa la forza, ben venga chi propone quindi qualcosa di nuovo, con coerenza”. Ha poi concluso Maroni.

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