Goletta dei Laghi, il resoconto: 6 punti su 12 inquinati

Questa mattina i rappresentanti della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul Lario, tra le province di Como, Sondrio e Lecco

07 Luglio 2017
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Si è conclusa la seconda tappa del tour della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont e che da 12 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri.

Questa mattina i rappresentanti della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul Lario, tra le province di Como, Sondrio e Lecco. In conferenza stampa sono stati illustrati i risultati delle attività di monitoraggio del lago alla presenza della presidente del circolo Legambiente Lario Orientale Costanza Panella, del responsabile scientifico del circolo di Lecco Daniele Viganò, della responsabile delle attività scientifiche della Goletta dei Laghi Stefania Di Vito e del responsabile della Goletta dei Laghi Simone Nuglio.

«Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento – commenta Simone Nuglio, responsabile Goletta dei laghi di Legambiente – Ricordiamo che il 25% delle acque fognarie arriva nei fiumi, nei laghi e nel mare senza essere opportunamente depurato. Sul Lario anche quest’anno i dati segnalano le maggiori criticità lungo i corsi d’acqua che arrivano a lago. Al centro della campagna anche il problema delle microplastiche presenti nel lago. Quest’anno il monitoraggio approfondirà l’origine e gli apporti di questo tipo di inquinamento nel bacino lacuale, un problema ancora poco conosciuto e studiato nei laghi italiani».

In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico sull’intero bacino del Lago di Como il laboratorio di Goletta dei Laghi quest’anno ha evidenziato 8 punti fuori dai limiti di legge sui 17 campioni oggetto dell’indagine microbiologica. In base ai parametri indagati, Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali delle Ats locali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

Una novità introdotta quest’anno nella campagna di Goletta dei Laghi riguarda la mobilitazione dei volontari in azioni di citizen science, quali la raccolta dati sui rifiuti accumulati sulle spiagge lacustri per monitorarne la composizione e la probabile provenienza. I volontari sono stati protagonisti della raccolta dei rifiuti sul lungolago di Colico e materiali catalogati e analizzati dai tecnici di Legambiente. Il coinvolgimento diretto di cittadini rappresenta l’occasione per creare un connubio perfetto tra l’attività scientifica e il volontariato, avviando una collaborazione utile per il futuro di operazioni di citizen science anche sui laghi italiani, così come da alcuni anni avviene per la raccolta e la classificazione dei rifiuti marini spiaggiati. Per il secondo anno il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque. Quest’anno non solo a centro lago ma anche nel suo affluente, il fiume Adda.

Sulla sponda lecchese sono stati registrati come inquinati i campioni prelevati a Colico alla foce del fiume Adda e alla foce del torrente La Merla. Fortemente inquinati, confermando i dati delle passate edizioni, sono risultati i punti monitorati a Lecco alla foce del torrente Caldone, a Perledo alla foce del torrente Esino, a Dorio presso la spiaggia in corrispondenza dello scarico e a Vercurago alla foce del Torrente Gallavesa, quest’ultimo punto analizzato per la prima volta su segnalazione del circolo di Lecco.

«Il ruolo importante delle istituzioni e in particolare dell’ATO in questa fase è di garantire la rapida implementazione dei cospicui investimenti promessi. Questo per porre finalmente rimedio a quelle situazioni drammaticamente inquinanti che da anni la nostra associazione segnala durante la campagna Goletta dei Laghi, come il torrente Caldone che attraversa la città – afferma Alessandro Ghioni, presidente del circolo di Legambiente Lecco – Auspichiamo che i dati dei prossimi anni segnino un continuo miglioramento che vada di pari passo con i lavori che dovranno essere svolti. Ad ogni modo il dato del nuovo campionamento di Vercurago non può che essere considerato come un grave campanello di allarme vista l’attenzione che dovrebbe essere prestata alla Valle San Martino. Vigileremo con attenzione in futuro».

Rientrano nei limiti di legge, invece, la foce del torrente Inganna a Colico, la foce del torrente Valle dei Mulini e la foce del torrente Pioverna a Bellano, la foce del torrente Meria a Mandello del Lario, la foce del Rio Torto a Valmadrera (migliorato rispetto all’anno scorso, quando era risultato inquinato) e il campione prelevato a Lecco presso lo scarico del depuratore.

«Da anni i dati della Goletta dimostrano che è necessario e urgente attivare gli investimenti per la depurazione e il collettamento del sistema fognario del lago e delle valli afferenti. – sottolinea Costanza Panella, presidente del circolo Lario Orientale – L’inquinamento alla foce dell’Adda chiama in causa la Valtellina, il depuratore di Dorio si conferma inadeguato e i risultati alle foci dei torrenti La Merla e Esino segnalano problemi di depurazione a monte che ci auguriamo siano presto risolti».

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