L’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilita’ sostenibile ha scritto a Trenord in relazione alle soppressioni in serie che si sono verificate ieri, giovedi’ 21 giugno: 10 treni cancellati sulla linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, 17 sulla Lecco-Molteno-Como e 10 sulla Lecco-Molteno-Milano.
“Il punto di non ritorno e’ stato oltrepassato. Siamo al cospetto di una catena di disservizi quotidiani che investe, a vari livelli, tutte le linee lombarde. Quanto successo ieri, con decine e decine di corse cancellate in una sola giornata sulle medesime tratte, e’ l’ultimo caso eclatante di una lunga serie e riflette la sostanziale inadeguatezza di Trenord, incapace di assicurare un servizio che possa definirsi tale”.
L’assessore regionale ha immediatamente chiesto spiegazioni alla societa’: “Per quanto riguarda la Bergamo-Treviglio mi e’ stato riferito che tutto e’ derivato dal guasto a un singolo treno nella serata precedente. Mi chiedo come sia possibile che questo abbia comportato l’azzeramento, di fatto, delle corse per tutta la giornata successiva, con le aggravanti di un preavviso poco tempestivo e di problemi nella predisposizione delle navette sostitutive. Mi riservo di fare tutte le verifiche del caso, ma e’ chiaro che molti problemi ai treni sono connessi alla vetusta’ del parco mezzi. Regione Lombardia e’ intervenuta finanziando l’acquisto di nuovi convogli che, dati i tempi tecnici non certo brevi, potranno entrare in servizio a partire dal 2020. Per quanto concerne la Lecco-Molteno-Como e la Lecco-Molteno-Milano, le soppressioni paiono legate alla carenza di personale: nuove assunzioni sono previste nei prossimi mesi, ma evidentemente la societa’ sta scontando una programmazione deficitaria da questo punto di vista, con i piani occupazionali aziendali che non hanno tenuto conto della curva dei pensionamenti del personale piu’ anziano. Nei confronti di Trenord, societa’ che non controlliamo direttamente e che e’ compartecipata alla pari da Trenitalia, eroghiamo pesanti sanzioni che pero’ di certo non compensano i disagi che i cittadini sono costretti a subire“.