Un progetto Interreg per la gestione degli open data. È in sintesi il progetto GIOCOnDa, acronimo di Gestione integrata e olistica del ciclo di vita degli open data, che è stato presentato venerdì 21 giugno nella sede di Regione Lombardia, alla presenza dell’Autorità di Gestione del programma Interreg che sostiene anche progetti transfrontalieri che coinvolgono diverse realtà pubbliche e private.
Il progetto GIOCOnDa vede come capofila italiano il Politecnico di Milano e come capofila svizzero l’università Supsi. Gli altri partner coinvolti sono: Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Provincia di Lecco, EasyGov, Varese Web, Fondazione Bruno Kessler.
GIOCOnDa è finanziato per 1.076.458,31 euro e 546.100,00 franco svizzeri nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera. Il Programma è coordinato dall’Autorità di Gestione Regione Lombardia e co-finanziato dall’Unione europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni. Il progetto, iniziato ufficialmente nell’aprile scorso con l’approvazione definitiva, avrà una durata di due anni, entro i quali saranno raggiunti gli obiettivi presentati durante l’incontro di venerdì 21 giugno.
Gli obiettivi del progetto sono stati presentati da Luca Tangi e Irene Vanini, ricercatori del politecnico di Milano. «Coerentemente con gli obiettivi del programma Interreg e in particolare con il quinto asse, dedicato alla governance, gli obiettivi generali di GIOCOnDa sono rafforzare la governance transfrontaliera e le capacità di coordinamento e collaborazione delle pubbliche amministrazioni italiane e svizzere della Regio Insubrica. Altro obiettivo è il miglioramento dei processi di partecipazione degli stakeholder – imprese e società civile dei territori coinvolti – insistendo su diverse criticità dell’area: la mancanza, il disallineamento e il sottoutilizzo di informazioni Comuni e l’onerosità di condivisione dati. Individuati i fabbisogni informativi del sistema degli utenti PA e stakeholder, il progetto si preoccupa di selezionare e analizzare i relativi dati disponibili, rendendone omogenee le strutture per favorire l’integrazione, l’interoperabilità e l’esposizione, tramite un portale dedicato alla Regio Insubrica».
Durante la presentazione di venerdì è intervenuto Enzo Galbiati, Dirigente Direzione Generale Enti locali, montagna e piccoli Comuni dell’Autorità di Gestione del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera: «Abbiamo apprezzato il contenuto del progetto che si dimostra ambizioso: colmare le lacune nella condivisione degli open data».
Aspettativa che si augura anche la coordinazione regionale Interreg del Canton Ticino: «Il progetto Gioconda rientra nell’asse 5 della governance, forse quello che meglio si addice al sorriso della famosa donna leonardesca. Le forti competenze del partenariato italo-svizzero siamo certi che permetteranno nel corso dei mesi di colmare una lacuna fondamentale per la crescita del territorio».
I rappresentanti del partenariato del progetto GIOCOnDa hanno poi espresso le proprie aspettative. Secondo Michele Benedetti, Direttore degli Osservatori eGovernment e Agenda Digitale Politecnico di Milano «gli open data sono un elemento strategico a livello europeo. Solo il 7 per cento dei Comuni hanno una gestione virtuosa dei dati. La ricerca che abbiamo condotto nel 2018 dimostra che si è in crescita da questo punto di vista, ma si può fare meglio».
Lorenzo Sommaruga, Professore al Dipartimento tecnologie innovative Responsabile del Laboratorio sistemi semantici e multimediali della SUPSI: «Finalmente siamo riusciti a partire con un gruppo interessante per iniziare a lavorare insieme con diverse PA coinvolte».
Per Daniele Crespi, responsabile Innovazione Digitale Direzione Strategie e innovazione dell’offerta Lombardia Informatica «il ruolo di Regione Lombardia con gli Enti del territorio è fondamentale. Nel 2012 siamo partiti con il portale dedicato agli open data e abbiamo detto a tutti gli Enti del territorio che potevano usarlo gratuitamente. Oggi abbiamo lanciato iniziativa nuova: indicare quali sono i dati utili e gli standard per avere dati omogenei. Il risultato sono 100 Comuni che hanno aderito e messo in comunicazioni dati in forma automatica e standard comparabile». Secondo Francesca De Chiara, ricercatrice della Fondazione Bruno Kessler«questo progetto è un’opportunità notevole perché ad oggi in Italia non si stanno facendo rilevazioni sistematiche dell’uso e riuso dei dati aperti». La Provincia di Lecco ha coinvolto un gruppo di Comuni «ottenendo iniziale partecipazione. Oggi ci proponiamo di approfondire gli open data affinché siano percepiti dagli Enti come un’opportunità e non come un adempimento agli obblighi di legge, che pure esiste. Per una amministrazione aperta e moderna». Impegnata anche la Provincia di Brescia: «Abbiamo 10 Enti che pubblicano ciascuno 10 dataset, scelti tra quelli del paniere proposto da Regione Lombardia».
Secondo Marco Albertini, Consulente EasyGov, «l’esigenza preliminare dei Comuni è di individuare i dati da pubblicare, quindi un assessment che indentifichi le caratteristiche fondamentali che il dato deve avere. Altra attenzione è l’opportunità di pubblicazione del dato, la potenziale utilità. Più di che cosa viene pubblicato è importante come si pubblica, in modo da porre attenzione a un processo di pubblicazione che si stabilizzi». Per la fruizione finale dei dati è intervenuto Tomaso Bassani per Varese Web sulla «comunicazione giornalistica per gli open data. Abbiamo uno spettro di osservazione più ampio grazie al festival di giornalismo Glocal, dove si organizzano costantemente dei percorsi che riguardano gli open data e il data journalism. In tutte le redazioni si stanno formando persone per la gestione anche giornalistica dei dati. L’evoluzione tecnologica insieme alla crescita di sensibilità ha permesso una prima diffusione, anche nelle redazioni più piccole di cultura di attenzione al dato, come base del lavoro giornalistico. L’opinione pubblica ha un ruolo importante nel contesto della messa a disposizione del dato».
Nei prossimi mesi il progetto GIOCOnDa prenderà ulteriormente forma coinvolgendo pubbliche amministrazione e imprese del territorio insubrico, per arrivare a creare una piattaforma online.