“Il 16% degli studenti delle scuole medie inferiori e superiori almeno una volta alla settimana spende denaro per le slot machine, le scommesse sportive o il gratta e vinci. Un fatto di una rilevanza assoluta se si pensa che il divieto dell’accesso al gioco per legge e’ previsto fino ai 18 anni. Quasi il 60% ha gia’ provato a giocare d’azzardo e il 3% di loro puo’ gia’ essere definito malato di ludopatia. E’ su questi dati che dobbiamo lavorare consapevoli che c’e’ ancora molto da fare per sconfiggere una piaga sociale gravissima”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana Viviana
Beccalossi, intervenuta a Palazzo Pirelli in occasione della presentazione del libro “No slot, l’azzardo non e’ un gioco”, di Simone Feder e Anna Polgatti, commentando i dati di uno studio dell’associazione ‘Semi di Melo’, centro per la formazione e la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza, che si occupa delle problematiche di questo settore.
“In Lombardia nel 2016 le slot sono calate del 10% – sottolinea Viviana Beccalossi – quasi cinque volte di piu’ che nel resto d’Italia, dove si registra un calo di poco superiore al 2%. Delle 10.887 macchinette in meno presenti nel Paese, ben 6.495 sono state infatti spente nella nostra Regione. Un dato che ci riempie di orgoglio ma che da solo non basta: servono tutte le iniziative utili a contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico soprattutto a partire dai giovanissimi”.
L’assessore Beccalossi ha ricordato i recenti accordi siglati con Delia Campanelli, responsabile con l’Ufficio scolastico regionale, che permetteranno, a partire da settembre, di diffondere la cultura anti azzardo in centinaia di classi delle scuole lombarde.
“Allo stesso tempo – continua Viviana Beccalossi – guardo con soddisfazione al grande sforzo messo in campo da Regione Lombardia per curare i malati di ludopatia che, a differenza di quanto si legge nelle parole di chi strumentalizza gli effetti della nostra legge, non stanno affatto aumentando. Sono semmai sempre piu’ numerose le persone che si rivolgono alle nostre Ats perche’ finalmente possono trovare un aiuto concreto per liberarsi dal demone del gioco”.