Sono in arrivo 1,2 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle opere di protezione dalla caduta massi sul San Martino, a Pradello, alle Caviate e a Rancio. Lo annuncia il sottosegretario regionale Daniele Nava al termine della giunta di Regione Lombardia di oggi. Lo stanziamento rientra nel “Programma di interventi strutturali e prioritari nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato nonché conseguenti a calamità naturali” dell’assessorato al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo guidato da Viviana Beccalossi.
“Il San Martino è un balcone naturale su Lecco, una meta classica per gli escursionisti e una palestra di roccia molto frequentata dagli appassionati di montagna – commenta il sottosegretario Nava – Ma è anche una realtà a forte rischio di dissesto idrogeologico come accaduto in passato. Gli eventi alluvionali con le eccezionali precipitazioni del 2014 e i sempre più frequenti fenomeni franosi degli ultimi anni, che a volte impongono all’Anas la chiusura della superstrada 36, richiedono un costante monitoraggio del territorio con interventi di prevenzione e messa in sicurezza. Pertanto Regione Lombardia ha individuato questa porzione del territorio lecchese come una delle più importanti da proteggere e a cui assegnare risorse significative”.
15 MILIONI PER 29 INTERVENTI IN LOMBARDIA – Lo stanziamento complessivo sul territorio regionale è di 15 milioni di euro per finanziare 29 interventi per la prevenzione del rischio idrogeologico, fondi che permetteranno di proteggere da frane e alluvioni i centri abitati che si trovano in zone particolarmente esposte.
GLI INTERVENTI – Gli interventi finanziati permetteranno di mettere in sicurezza le zone colpite dalla caduta di frane o esposte all’esondazione dei corsi d’acqua. Verranno realizzate opere di difesa da crolli così come di manutenzione degli argini dei fiumi.
NUOVE LEGGI A TUTELA DEL SUOLO – Nei prossimi mesi in Regione Lombardia verranno applicate le nuove Leggi che regolano il Consumo di Suolo e la Difesa del Suolo.
Entrambe dovranno trovare applicazione nelle previsioni urbanistiche che ciascun Comune è tenuto a redigere con i propri Piani.