L’Associazione Fabio Sassi Onlus propone, in collaborazione con la sala-teatro Don G. Sironi di Osnago, la nona edizione di Cinetica, rassegna cinematografica sull’etica del fine vita. Tre i film in programma: 120 battiti al minuto, mercoledì 15 novembre; Riparare i viventi, mercoledì 22 novembre; Cure a domicilio, mercoledì 29 novembre.
Inizio alle 21. Biglietto intero 5,5 euro, ridotto 3,5 euro; con carnet 4,4 euro; abbonamento speciale a tre film, 10 euro. Presentazione del dr. Claudio Villa.
120 battiti al minuto racconta la militanza del giovane Nathan tra le fila degli attivisti di Act Up-Paris, associazione pronta a tutto pur di rompere il silenzio generale sull’epidemia di AIDS e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia che da oltre dieci anni miete vittime nel Paese. Sono i primi anni Novanta, un gruppo di attivisti irrompe in una conferenza sull’AIDS, lanciando sangue finto sui partecipanti e ammanettando il relatore. Spettacolari, sconsiderate azioni di protesta si moltiplicano nella Capitale, Act Up guadagna sempre più visibilità, e Nathan resta colpito dalla vitalità e dall’attaccamento alla causa del compagno Sean uno dei militanti più radicali del movimento. Tra i due inizia una relazione appassionata.
Riparare i viventi. Tutto inizia all’alba, il mare agitato e tre giovani surfisti. Qualche ora dopo, sulla strada verso casa, avviene l’incidente. Ormai attaccata alle macchine di un ospedale di Le Havre, la vita di Simon è solo un’illusione. Nel frattempo, a Parigi, c’è una donna di nome Claire la cui esistenza è appesa a un filo per una malattia cardiaca… Il film è tratto dal libro di MAYLIS De Kerangal. “Ho voluto scrivere questo romanzo – ha dichiarato l’autrice – per metabolizzare il dolore di due lutti che mi avevano toccato molto da vicino, non potevo più far finta di nulla”.
Cure a domicilio. La protagonista del racconto è Vlasta, che lavora come infermiera a domicilio in una cittadina della Moravia. E’ una donna generosa e pragmatica che ha dedicato tutta la sua vita al marito, alla figlia e ai suoi pazienti. Ha sempre messo le esigenze degli altri davanti alle proprie, crede fermamente nella medicina tradizionale e nella competenza dei medici. Un giorno scopre di essere malata e cerca di dare una svolta alla sua vita. Costretta ad abbandonare ogni certezza, capisce a sue spese che questo atteggiamento altruista può essere anche profondamente autodistruttivo. Grazie a una nuova amica, pranoterapista e insegnante di ballo, e a una guru dai metodi discutibili, Vlasta giunge ad accettare che, come tutti, anche lei ha bisogno di amore e di attenzioni.