Da quest’anno il Canone Rai si pagherà all’interno della bolletta della luce. Un novità, voluta e introdotta dal governo Renzi per combattere l’evasione, che sta creando come primo effetto soprattutto una grande confusione tra i cittadini.
Per capire come funzionerà la nuova modalità di pagamento, ecco alcuni chiarimenti, pubblicati sul sito Laleggepertutti.it, portale di informazione e consulenza legale.
Innanzitutto, il canone sarà addebitato sulla bolletta solo per le abitazioni dove il contribuente ha la propria residenza. E solo se si tratta di abitazione ad uso domestico.
D’ora in avanti, infatti, il fisco presumerà che in ogni abitazione ad uso domestico, fornita di elettricità, sia presente un televisore. Nel caso chi vi abita non ne avesse uno, e quindi non fosse tenuto a pagare il canone, dovrà compilare un’autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Entrate, Ufficio Torino 1, con una raccomandata con ricevuta a/r. La comunicazione può essere consegnata anche a mano presso l’ufficio delle Entrate di propria residenza. Con tale autocertificazione, in pratica, il contribuente dichiarerà di non possedere televisioni. Le false dichiarazioni, oltre a comportare la sanzione tributaria del recupero dell’imposta evasa (pari a 5 volte il canone), farà scattare anche il reato di falso.
Gli uffici, gli studi e gli esercizi commerciali, se vi è presente un televisore, pagheranno attraverso il bollettino postale tradizionale, in quanto si tratta di immobili non “a uso domestico”.
“Il canone Rai – si legge nell’articolo – si paga una sola volta nella famiglia, a condizione che i coniugi e/o i figli risiedano tutti nello stesso immobile. Nel caso di coppia di coniugi con residenze in due immobili diversi, su entrambi gli immobili la società elettrica addebiterà, nella bolletta, il canone Rai. Lo stesso varrà per i figli che sposteranno altrove la loro residenza. Non è dovuto il canone Rai per il possesso di tablet, computer, smartphone, consolle collegate a internet”.
I conviventi pagano doppio
Nel caso di coppia di conviventi “more uxorio”, non appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono dovuti due diversi e autonomi pagamenti. L’intestatario della luce pagherà con la bolletta, mentre l’altro dovrà eseguire il versamento con il bollettino.
Lo stesso vale per i coinquilini, che pagheranno ognuno un canone autonomo, se il televisore si trova negli spazi comuni della casa, come il soggiorno. L’intestatario della bolletta elettrica si troverà l’addebito, l’altro inquilino dovrà provvedere con bollettino. Nel caso il televisore si trovi nella stanza di un solo coinquilino, e non sia quindi in comune, pagherà solo il possessore.
Anche le badanti conviventi dovranno pagare il canone Rai, sul presupposto che le stesse usufruiscano della visione della televisione del “datore di lavoro”. Valgono le stesse regole di coinquilini e conviventi. Il pagamento deve avvenire con il bollettino, non essendo intestatari del contratto della luce.
I possessori di partita Iva che hanno la medesima ubicazione fisica sia per residenza del nucleo famigliare che per la partita Iva, essi sono tenuti a pagare due imposte. L’alternativa sarebbe quella di fissare la sede legale della ditta in un luogo diverso dall’abitazione.
Chi ha un contratto con un’altra compagnia elettrica, rispetto ad Enel Servizio Elettrico, avrà ugualmente l’addebito in bolletta.
Come avviene l’addebito del Canone
“L’addebito del canone Rai risulterà in bolletta in uno spazio a parte. Esso verrà spalmato in 10 mensilità da 10 euro l’una per il 2016 (per un totale di 100 euro): ovviamente, tutti coloro che ricevono la bolletta bimestrale, troveranno un addebito di 20 euro, fino a concorrenza dell’integrale importo. Solo per il 2016 si inizierà a pagare dal mese di luglio (in attesa del decreto attuativo che dovrà fissare le modalità pratiche della riscossione): in tale mese verranno addebitate le mensilità precedenti (per un totale di 60 euro, pari al bimestre gennaio-febbraio, marzo-aprile, maggio-giugno). Le ulteriori quattro rate verranno addebitate nelle bollette della luce delle mensilità successive.
A partire dal 2017, invece, il canone Rai tornerà a crescere per finanziarie l’ampliamento delle esenzioni.
Per chi ha la domiciliazione bancaria della bolletta della luce, il canone verrà automaticamente pagato dall’istituto di credito senza bisogno di ulteriori autorizzazioni, così come il resto degli importi nella fattura. Non sono previsti sconti o aggravi per tale servizio”.
Esenzioni
Non paga il canone Rai chi ha superato 75 anni di età e ha un reddito, sommato a quello del proprio coniuge, che non supera 6.713,98 euro annui (a breve passerà a 8.000 euro). Egli inoltre non deve convivere con altri soggetti titolari di autonomo reddito. Nel reddito sono calcolati anche eventuali interessi su conti bancari e postali, BoT e Cct e altri proventi derivanti da investimenti.
Inquilini in affitto
Nel caso di contratto di locazione, sempre come riporta Laleggepertutti.it, si distinguono tre ipotesi:
– se il contratto della luce rimane intestato al locatore che addebita poi i consumi all’inquilino, il locatore non riceverà l’addebito del canone Rai in bolletta (sempre che, come richiede la legge, abbia fissato la propria residenza in un immobile diverso da quello dato in affitto). L’inquilino è però tenuto a pagare il canone Rai che, non arrivandogli evidentemente con la bolletta della luce (a lui non intestata), andrà versato attraverso il tradizionale bollettino postale. L’obbligo scatta anche se si tratta di casa già arredata e la televisione è stata acquistata dal locatore;
– se il contratto della luce è intestato all’inquilino e questi ha fissato in tale immobile la propria residenza, egli riceverà anche l’addebito del canone Rai in automatico. Se nell’immobile non possiede la televisione dovrà inviare l’autocertificazione di cui abbiamo parlato sopra (leggi il paragrafo: “Per chi non ha la televisione in casa”);
– se il contratto della luce è intestato all’inquilino, ma questi ha la propria residenza altrove e nell’immobile detiene un televisore, egli deve pagare il canone rai con il tradizionale bollettino postale.
Le sanzioni
“Chi non pagherà il canone Rai potrà essere oggetto di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate che, a partire dal 2016, avvierà controlli incrociati con le banche dati delle società elettriche, al fine di stanare eventuali evasori.
L’evasione viene sanzionata con una sanzione pari a cinque volte il canone evaso, oltre agli interessi”.
La prescrizione è di dieci anni: questo significa che il fisco che abbia accertato l’inadempimento all’obbligo di pagamento potrà chiedere il pagamento dell’ultimo decennio.