Astrid Gilardi nuovo portiere dell’Inter

La 14enne di Mandello difenderà la porta delle giovanili in rosa dell’Inter

12 Luglio 2017
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Da oggi è ufficiale: Astrid Gilardi, 14 anni, è il nuovo portiere delle giovanili femminili dell’FC Internazionale,ovviamente nella versione rosa del più celebre Biscione meneghino. La giovanissima mandellese passa, quindi, dal Real Meda – dove ha giocato nelle ultime tre stagioni – alla corte di una delle squadre più blasonate d’Italia. L’annuncio è stato reso noto nella serata di ieri, lunedì 10 luglio, dopo la firma ufficiale al contratto che lega la giovanissima atleta mandellese ai colori neroazzurri per la prossima stagione. In dote porta la vittoria maturata nei giorni scorsi a Cesena, al Torneo Under15 Femminile per Selezioni Territoriali, con la maglia della Longobarda

Astrid è nata il 19 febbraio 2003 per la gioia di mamma Fedra e di papà Riccardo. Ha una sorella, Noemi, che sa tutto della sua campionessa preferita. Lunghi capelli biondi, occhi verdi, la nuova portiera della cantera neroazzurra sembra timida, ma è solo apparenza. Sicuramente dimostra l’umiltà che nella vita calcistica potrà tornarle utile per raggiungere grandi e auspicabili traguardi. Per la cronaca, mentre mamma Fedra dava alla luce la piccola Astrid, nell’Inter di Héctor Cúper giocavano Toldo, Javier Zanetti, Materazzi e Cannavaro, e in attacco brillava il trio delle meraviglie: Batistuta, Crespo e Vieri. Però, quell’anno il team dell’Hombre vertical, che a fine stagione se ne andò, giunse solo seconda e uscì dalla Champions in semifinale nel derby con il Milan.

L’esordio con il pallone avviene a soli 6 anni: «Stavo in mezzo ai miei coetanei maschi. È lì che ho cominciato a giocare». Dopo due anni alla Scuola Calcio della Pol. Mandello, la bambina fa un triennio con in Pulcini: «Al secondo anno – ricorda il suo primo allenatore Francesco Malvaso – è uscita dalla porta e ha vestito la maglia di difensore centrale. Aggrediva il gioco degli avversari, era sempre sull’uomo. I suoi compagni hanno sempre avuto un grande rispetto per lei, anche perché lei si è sempre fatta valere. Davvero impressionante e costante la sua crescita. Mi è costato parecchio vederla partire per un’altra squadra, ma sono certo che farà bene anche con la maglia nerazzurra. Anzi, sarà uno stimolo in più per lei».

Cosa ti sei portata con te dell’esperienza mandellese? «Nel Mandello ho imparato i fondamentali, l’agonismo, la voglia di arrivare fino in fondo». Considerando che «dal Mandello non sono venuta via perché mi trovavo male, anzi. Purtroppo, non c’è la squadra femminile e non ho potuto fare altrimenti». Chissà mai che un giorno l’undici rosa possa divenire realtà anche in riva al lago.

Nel 2014 il passaggio all’ASD Real Meda, squadra brianzola di spessore: «Grazie all’altro mio allenatore cui devo molto, Luigi Antolini, ho avuto la possibilità di farmi notare dal Real Meda. E sono stata presa subito». Malvaso e Antolini sono i due mister a cui Astrid deve qualcosa. Al primo anno Astrid diventa subito titolare fissa con le Esordienti. In questi anni è passata dai due agli attuali tre allenamenti settimanali. Un bell’impegno anche per i genitori della giovanissima.
Nell’ultima stagione da poco conclusa, giocando nella categoria Giovanissime Regionali 2002 – perché negli ultimi anni ha quasi sempre giocato con ragazze di poco più grandi lei – ha racimolato qualcosa come 24 presenze e 10 goal subiti. Davvero non male per una che voleva giocare fuori porta (sulla sua scheda è segnata come centrocampista), ma che tra i pali ora si sente a suo agio: «Sono diventata portiere quasi per scelta, forse un po’ anche per esigenza della squadra». Grazie al suo impegno con i guantoni, negli ultimi mesi il Real Meda ha portato a casa ben 3 tornei. Inoltre, si è resa protagonista parando ben due calci di rigore. Scusate se è poco.

La chiamata dell’Inter. Che emozioni e sensazioni hai provato di fronte alla chiamata del Biscione? «Che dire, è una bella soddisfazione. Anzi, è sicuramente una bella occasione per me». L’Inter era nel suo destino, oltre che nel suo tifo: «Tre anni fa feci un provino proprio per la mia squadra del cuore. Segnai ben 4 goal». Forse già da allora il suo nome è stato messo in nota sui taccuini degli osservatori. E va considerato che la società interista ha bruciato i tempi e vinto la concorrenza delle cugine del Milan, del Como 2000 e delle brianzole del Tabiago. Tutti erano interessati ad Astrid, ma lei si è concessa solo alla “pazza Inter, amala!”.
Quindi, con l’inizio della prossima stagione, la ragazzina mandellese si allenerà alla “Pinetina” della squadra femminile, cioè al centro sportivo di Sedriano, una settantina di chilometri da casa. Per il momento, ha firmato – con la benedizione dei genitori – un contratto annuale. Poi, si vedrà.

Astrid in questi giorni ha concluso il ciclo scolastico della Scuola Secondaria di I grado. È brava (ha la media dell’8), ma non lo vuole ammettere. E dopo? «Mi sono iscritta al “Parini”, farò l’indirizzo di Affari, Finanza e Marketing». Perché la sua materia preferita non è solo ginnastica (è arrivata “solo” seconda ai Campionati regionali studenteschi di Bergamo poche settimane fa, nella disciplina del lancio del peso), ma anche in matematica se la cava.

Il sogno nel cassetto è quello che ogni ragazzino – e quindi lei non è da meno – vorrebbe tanto coronare “da grande”: «Beh, non mi dispiacerebbe pensare di arrivare a vestire un giorno la maglia della Nazionale femminile di calcio». Una giusta dose di ambizione non guasta mai. Del resto, la casacca azzurra potrebbe essere presto un traguardo raggiungibile: anche per le calciatrici ci sono le Selezioni Territoriali Under15 e le Nazionali ufficiali Under16 e Under17. Sognare non costa nulla, se si pensa che questa ragazzina ha già giocato per la Selezione Lombarda, la Longobarda, con la quale ha disputato recentemente le qualificazioni ad Alassio e le fasi finali del torneo nazionale in Romagna, vincendo la finale giocata al celebre “Orogel Stadium – Dino Manuzzi” di Cesena (dove gioca la squadra del Cavalluccio marino) contro la compagine Tirrenica.

C’è un portiere al quale ti ispiri? «Sì, Manuel Neuer», l’attuale estremo difensore della Nazionale tedesca – Campione del Mondo nel 2014 – e del Bayern Monaco (5 scudetti, 3 coppe di Germania e una Champions League). Uno che è considerato tra i migliori cinque numeri uno nel mondo e che, per la cronaca, si è sposato – con le stampelle, in quanto infortunato – un mese fa a Monopoli con ricevimento a Ostuni, in Puglia.

Si potrà dire tutto sul calciomercato meno che l’Inter di Zhang Jindong, proprietario di Suning, non abbia fatto un piccolo grande acquisto in ottica futura. Perché il calcio non è solo uno sport per uomini. E infatti, il primo acquisto per la prossima stagione della nuova squadra allenata da Luciano Spalletti è un portiere – guarda il caso – nato a Lecco (dove ha giocato), ma valtellinese: Daniele Padelli, che andrà a fare il vice di Samir Handanovic.

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