Da oggi il roaming sarà solo un ricordo per chi si sposta all’interno degli Stati dell’Unione Europea. Oggi, infatti, entra in vigore il nuovo regime ‘Roam like at home’.
Ma che cosa è il roaming? E’ la tariffa che il cliente paga al proprio operatore di telefonia mobile per compensarlo del corrispettivo che questi deve versare ad un operatore estero per utilizzarne la rete al fine di fornire servizi al proprio cliente quando si trova fuori dai confini nazionali.
Da oggi, invece, si pagherà comunque la stessa cifra per chiamate telefoniche, sms e traffico dati sia che ci si trovi in Italia, sia che ci si trovi in un altro Stato dell’Ue, senza costi aggiuntivi, spesso molto salati. La cifra, naturalmente, sarà la stessa prevista dal proprio piano tariffario.
Attenzione, però. Svizzera, Serbia e Turchia non fanno parte del ‘Roam like at home’ e in questi Paesi si continuerà a pagare il roaming. Tutti i 28 Stati dell’Unione Europea (Regno Unito compreso) più Norvegia, Islanda e Liechtenstein (per questi tre Paesi le nuove regole saranno effettive tra qualche giorno) hanno aderito.
Il nuovo regime è valido se si viaggia o si sta all’estero in maniera temporanea: non vale se ci si stabilisce in pianta fissa all’estero in un altro stato membro. In questo caso si deve acquistare una sim nuova nello Stato in cui si è andati a vivere.
Se l’operatore si accorge che il cliente utilizza il roaming più all’estero che in patria può contattare il cliente per farsi chiarire la sua posizione e potrà applicare un sovrapprezzo (massimi 3,2 centesimi al minuto per le chiamate, 1 centesimo per sms e 7,7 euro per gigabyte, più Iva, al 15 giugno 2017: questo tetto si abbassa progressivamente a 2,5 euro per gigabyte al primo gennaio del 2022).
Spiegazione più dettagliata sul sito della Commissione europea (CLICCA QUI)