A Lecco e provincia calano le nuove assunzioni. Crescono quelle di donne e laureati

Dallo Studio Excelsior emerge una diminuzione delle assunzioni pari al 3,3%

28 Novembre 2016
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Teamwork works together to build a gear systemLe imprese della provincia di Lecco prevedono per il 2016 di realizzare 3.260 nuove assunzioni di personale dipendente. La quota lecchese è pari al 2,3% del contingente regionale (con 142.330 assunzioni preventivate), che a sua volta rappresenta il 18,6% del totale nazionale (766.700). Questi dati emergono dalla XIX indagine sulle previsioni occupazionali Excelsior, realizzata da Unioncamere e dalle Camere di commercio italiane in collaborazione con il ministero del Lavoro.

Rispetto al 2015 le previsioni di assunzione delle imprese lecchesi calano da 3.370 a 3.260 unità (-110 persone): Lecco -3,3%, contro il +7% lombardo e il +6,2% nazionale. La nostra provincia si posiziona all’ultimo posto in Lombardia per tasso di entrata: 4,4% contro il 5,4% regionale e il 6,7% dell’Italia .

Calano di 80 unità le previsioni di assunzioni non stagionali previste da aziende lecchesi (2.790 contro le 2.870 del 2015, -2,8% ) e di 30 unità le assunzioni stagionali da 500 a 470: -6% (Cfr. grafici 1.1, 1.2, 1.3 e 1.9 dell’allegato statistico).

Analizzando nel dettaglio le tipologie, con riferimento alla forma contrattuale calano le assunzioni a tempo indeterminato previste (-220 unità, -16,1%) e la loro quota percentuale scende dal 40,7% al 35,3%. Le aziende lecchesi fanno ricorso a personale “stabile” in misura superiore a quelle italiane (29,2%), ma inferiore a quelle lombarde (36,5%). Viceversa, aumentano le assunzioni a tempo determinato (da 1.330 a 1.480, +150 unità) e sale la loro quota percentuale (dal 39,5% al 45,4%; cfr. tab. 1.1, 2.1 e 3.1 e grafico 1.4 dell’allegato statistico).

Considerando le sole assunzioni non stagionali, i profili maggiormente richiesti dalle aziende lecchesi sono quelli delle “professioni qualificate nei servizi” (in calo però dal 26,5% al 22,6%, -17,1%), seguiti dai “conduttori di impianti” (il cui peso scende dal 22% al 18,3%, -19%). La quota degli “operai specializzati” sale dal 13,6% al 17,9% , registrando la crescita più elevata rispetto al 2015 (+28,2%). Crescono anche le previsioni di assunzioni non stagionali di “impiegati”, “tecnici” e “personale non qualificato” (rispettivamente +17,4%, +11,9% e +3,8% ; cfr. tab. 1.2, 2.2,3.2 e grafico 1.5).

La percentuale di laureati richiesti dalle imprese lecchesi passa dall’8,1% del 2011 al 14,3% di quest’anno. La stessa rimane però inferiore alla media nazionale (16,7%) e soprattutto regionale (23,7%). Continua il calo della quota dei diplomati (dal 49,5% del 2013 al 40,9%); il dato di Lecco è in linea con la media regionale e inferiore al dato nazionale (rispettivamente 40% e 41,4%). Cresce la percentuale dei “qualificati” (diploma di 3 anni, dal 15% del 2015 al 19,4% di quest’anno) e torna sui livelli del 2014 la quota di coloro per cui non è richiesto alcun titolo di studio (25,8% ; cfr. tab. 1.3, 2.3, 3.3, grafico 1.6).

Si evidenzia una crescita a doppia cifra delle assunzioni – stagionali e non – previste dalle imprese lecchesi nei comparti “turismo” e “servizi” (rispettivamente +12,8% e +12,9%), mentre calano quelle del settore “industria e costruzioni” (-4,4%) e in particolare quelle del “commercio” (-27,3%; cfr. tab. 1.4, 2.4, 3.4, grafico 1.10 ).

Crescono le assunzioni non stagionali di donne (da 350 a 470, +34,3% ): rappresentano il 16,8% delle entrate totali previste, a fronte del 14% nazionale e del 14,3% lombardo. Aumentano anche le assunzioni non stagionali di uomini, che raggiungono il livello più alto dell’ultimo quinquennio: 1.160 persone, +33,3% . In forte calo, invece, le previsioni di assunzione per cui le imprese lecchesi non ritengono importante il genere, da 1.650 a 1.160: -29,7% (cfr. tab. 1.6, 2.6, 3.6 e grafico 1.8).

In parallelo con l’indagine annuale sulle previsioni occupazionali delle imprese, il 15 novembre è stata avviata anche quella congiunturale relativa al 4° trimestre 2016 e al 1° trimestre 2017. Le stesse rientrano tra le indagini previste dal Piano statistico nazionale e, dunque, con obbligo di risposta. Unioncamere ha trasmesso alla casella Pec di alcune aziende e studi professionali del territorio che hanno fino a 250 addetti una mail che illustra i contenuti dell’indagine, fornendo il link per la compilazione del questionario direttamente online.

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