“I luoghi dell’Adda 2018”, un weekend a tutto teatro

Sono due gli spettacoli che andranno in scena tra stasera e domani per la rassegna “I Luoghi dell’Adda 2018”

06 Luglio 2018
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Sono due gli spettacoli che andranno in scena tra stasera e domani per la rassegna “I Luoghi dell’Adda 2018”.

Questa sera alle ore 21.15 ad Olginate (Convento di Santa Maria La Vita) sarà rappresentato “Soldato Mulo va alla guerra” con Massimo Barbero testo e progetto di Patrizia Camatel consulenza storica di Nicoletta Fasano e Mario Renosio regia Dario Cirelli 

“La guerra riconduce alla Natura: dove essa fa il vuoto della vita consueta, riappaiono sul primo piano elementi che la pace nasconde: anche gli animali. Non è necessario avere l’anima francescana per sentirseli più vicini, in guerra. Dove e quando, anche per l’uomo, cessa l’illusione che la vita sia ordinariamente sicura, s’intendono meglio queste altre creature che sempre, anche in pace, vivono in pericolo di morire; si intuisce meglio la loro natura che opera dominata da questo presupposto continuo: la morte.” Giulio Caprin, 1916
Durante la Prima Guerra Mondiale accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. E le testimonianze degli uomini al fronte ci parlano anche di convivenze altrettanto strette, con gli animali, ma non altrettanto desiderabili: i topi che invadevano le trincee, pulci e pidocchi che infestavano le vesti e i giacigli… La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.  Giuseppe Zabert, classe 1897, figlio di mezzadri, parte da Valfenera – come altri otto tra fratelli e cugini – per andare a servire la Patria al fronte. Il soldato semplice, la giovane “carne da cannone” che ha perso la vita, e l’identità stessa, nelle trincee del Carso o sui monti contesi agli austriaci, è all’oscuro dei piani di conquista degli Stati, delle alleanze e delle strategie. A lui si chiede di faticare la giornata e di obbedire, proprio come ad un mulo sotto il basto; a lui si chiede di sopravvivere a qualunque costo, nascondendosi e strisciando nel fango, profittando degli avanzi o della morte dei compagni, proprio come farebbe un ratto.  Ecco una relazione, quella col mondo animale, che non è semplice convivenza, coabitazione forzosa, ma è identificazione dell’essere-uomo con l’essere-animale: è l’istinto di sopravvivenza a farla da padrone in trincea, è l’istinto di fuga che fa dell’uomo un disertore, è la fame che ti mangia da fuori e la paura che ti rode da dentro. 
Nel mondo straziato dalla guerra la bestialità è caratteristica degli uomini, abbrutiti dalla violenza, mentre gli animali al fronte, coprotagonisti di episodi tragici o inaspettatamente sentimentali, rimangono l’ultimo baluardo di umanità e vita. 

Possibilità di visita guidata al Convento a cura dell’Ass. Santa Maria La Vite – Giuditta Podestà al costo di €3

 

Sabato 7 luglio al Monastero del Lavello a Calolziocorte, invece, è in programma (ore 21.15) “E’ Festa! Teatro del Buratto”, uno spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età. In caso di pioggia sarà spostato all’Oratorio di Sala.

Testo e regia Dario Eduardo de Falco con Andrea Pinna, Flavia Ripa, Valentina Scuderi, musiche di  Flavia Ripa, costumi Giulia Giovanelli e direttore di produzione Franco Spadavecchia.

Con noi la vita è tutta una giostra che gira, ti muove, ti alza, ti sposta. Sale la gioia arriva alla testa, una piccola siesta… e ricomincia la festa. La neve raffredda e il ghiaccio fa male ma l’inverno è più caldo se arriva il Natale. Diventi più vecchio ogni giorno dell’anno ma è tutto più bello al tuo compleanno. La musica è alta, alta è la voce questa è la festa e la festa mi piace! La festa è ovunque nelle piccole cose: le rende grandi più belle e preziose. Mangiar non è più soltanto “mangiare”, mangiare è una festa: si chiama “pranzare”. Si chiude la festa, la gente è partita, ma qualcosa ci resta: un inno alla vita.
Festeggiare vuol dire stare insieme, celebrare, dare forza e senso alle piccole cose e importanza agli avvenimenti della vita.  Questa è la missione dei nostri tre protagonisti: una fatina in cerca di magia, un mimo chiacchierone e una musicista svitata.  Sono l’anima della festa!  Insieme attraverseranno paesi e stagioni per divertire tutti con storie, canti, balli perché la festa è un momento importante: con la festa il quotidiano si trasforma in qualcosa di speciale.

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