“La nuova legge regionale sul bullismo e cyberbullismo prevede attività che qualificano la prevenzione a questi fenomeni e che possono permettere di affrontare efficacemente anche il salto di qualità che i giovani stanno operando attraverso il sexting, ulteriore pericolosa deriva che vanifica il principio della responsabilità personale e che comprime gli spazi autentici di socialità, la possibilità di costruirsi identità comunicative forti, di autorealizzarsi in un sistema di rapporti interpersonali corretti e consapevoli”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea aprendo i lavori del seminario ‘Parlare di sexting a scuola – Un fenomeno da monitorare’ organizzato all’Auditorium Testori da Regione Lombardia e Ufficio Scolastico regionale in collaborazione con Pepita Onlus e Casa Pediatrica Asst (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) Fatebenefratelli-Sacco.
Il ‘sexting’, che nasce dalla crasi delle parole sex e texting, definisce lo scambio di messaggi di testo, foto, video con un contenuto marcatamente sessuale. Si tratta di fenomeno sommerso e in forte espansione, favorito dalla diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea – come WhatsApp – e dei social network che illudono i ragazzi sulla possibilità di condividere e poi cancellare i contenuti postati (Snapchat).
“Parlare di sexting a scuola”, ha commentato l’assessore Aprea, “non è affatto facile e sicuramente non lo è neppure all’interno delle famiglie. Per questo, come istituzioni, siamo sempre più impegnati a promuovere azioni educative e di prevenzione che vengano realizzate congiuntamente da parte di tutti i soggetti responsabili dell’educazione, sia all’interno dei circuiti formali che di quelli informali, altrettanto decisivi”.
Secondo gli ultimi dati relativi al 2016 dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di oltre 7.000 adolescenti provenienti dalle diverse regioni d’Italia: il 4% dei ragazzi dichiara di aver fatto sesso inviando foto e video su WhatsApp, sui Social Network oppure telefonicamente, il 6,5% ha fatto sexting e il 2% invece ha fatto sesso davanti ad una webcam. Il 10% degli adolescenti (1 ragazzo su 10) ha fatto ‘selfie’ intimi o senza i vestiti e il 3% pubblica queste foto intime sui social network per mettersi in mostra.
Al seminario di approfondimento hanno partecipato il consigliere regionale Fabio Pizzul Delia Campanelli, direttore generale Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Federica Zanella, presidente Co.Re.Com Lombardia, Luca Bernardo, Direttore Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli Sacco.
L’assessore Aprea ha ringraziato gli organizzatori del momento di lavoro e in particolare l’Associazione Pepita Onlus “che ha ispirato il Convegno” nei confronti della quale ha espresso il suo insieme apprezzamento “per il grande contributo di conoscenza e di sensibilizzazione che deriva dall’impegno suo e dei soggetti con i quali opera, e che riveste un valore esemplare per tutti noi”.
L’assessore ha anche citato la mostra evento ‘#Solo per te’ che si inaugurerà questa sera presso Blasteem (Via Giacomo Watt, 32 – Milano) e il cui sottotitolo ‘Adolescenti, usi e costumi nella solitudine del sexting’ “Ci riporta drammaticamente – ha concluso Aprea – alla vera condizione nella quale questi comportamenti tendono a maturare:
la solitudine di molti giovani“.