Cinque anni tre mesi e otto giorni di passione, rischi, avventure rocambolesche, decisioni sul filo del rasoio. Potrebbe essere un agente segreto, tanto sa scivolarti accanto passando inosservato. Un sorriso appena accennato, ma sempre cortese. Occhi che brillano di intelligenza, ma che si abbassano per modestia. Il passo misurato nasconde una immensa capacità di lavoro fisico e mentale. Vive nascosto sotto l’identità di un fedele servitore dello stato. Va detto che soprintendente lo è davvero. Si occupa d’arte, sta ai margini delle decisioni politiche. Corretto. Scrupoloso.
Pasquale Rotondi è l’uomo che ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. Il tutto nel più grande segreto. Un uomo che è stato capace di prendere decisioni difficilissime, a volte andando contro gli ordini dei suoi superiori e mettendo in pericolo la sicurezza sua e della sua famiglia.
È l’otto settembre 1943. Il governo si sgretola, viene proclamata la repubblica di Salò, i ministeri lasciano Roma, nessuno dà più ordini chiari. È qui che Rotondi, obbedendo solo alla sua coscienza etica e al suo senso di responsabilità, diventa eroico. Si deve a lui se i nazisti non sono riusciti a mettere le mani sui Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo e tanti altri capolavori delle Marche, del Veneto e della Lombardia, di Roma e di Napoli.
A Firenze e nel resto d’Italia riuscirono invece a depredare i musei e la loro rapina non è ancora stata del tutto sanata. Molte opere hanno preso il largo per sempre.
È un racconto di avventura, di luoghi preziosi e di opere di immenso valore portate in salvo da un pugno di persone senza denaro e senza strumenti: solo l’intelligenza e la capacità organizzativa di un uomo come Rotondi poteva farcela, contro tutto e contro tutti.
È una storia che dà coraggio, fa riflettere sul significato della parola “responsabilità” e ci porta in una storia mozzafiato che meriterebbe un grande film.
In attesa… ve la racconto io.
E’ questo lo spettacolo di apertura di Alta Stagione 2018-19 c/o Spazio Teatro Invito.
Biglietto intero € 15
biglietto ridotto convenzioni* € 12
biglietto ridotto under 30 € 9
sezioni Territorio creativo e Da Cima a fondo fuori abbonamento | posto unico € 9
Abbonamento Alta Stagione + Musica – € 150
abbonamento Alta Stagione (solo prosa) – € 100
abbonamento Alta Stagione + Musica ridotto convenzioni* – € 130
abbonamento Alta Stagione (solo prosa) ridotto convenzioni* – € 80
abbonamento Alta Stagione + Musica under 30 – € 90
abbonamento Alta Stagione (solo prosa) under 30 – € 60
Abbonamento 4 spettacoli a scelta intero – € 50
Abbonamento 4 spettacoli a scelta ridotto convenzioni* – € 40
Abbonamento 4 spettacoli a scelta under 30 – € 30
*Convenzioni: Soci Arci, soci Fita, soci CAI, allievi scuole di teatro e musica Il filo Teatro e Laboratorio Musicale
Gli spettatori avranno uno sconto del 10% presso la Taverna ai Poggi nelle sere di spettacolo.
Prenotazioni: segreteria@teatroinvito.it | tel. 0341.1582439 – dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13
Nei giorni di spettacolo il botteghino sarà aperto dalle ore 19.30 per ritirare abbonamenti e biglietti.
Gli spettacoli avranno inizio alle ore 20.45