Garantire particolare attenzione alla peculiarità lecchese per non vanificare tutto il lavoro fatto dal basso che ha portato, tra le altre cose, alla nascita della Provincia. Questo l’obiettivo del Tavolo sulle riforme degli enti locali che si è insediato a Lecco ieri, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata, Daniele Nava, presente anche un altro componente lecchese della Giunta regionale lombarda, l’assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi.
“In quest’ottica sarà opportuno privilegiare il sistema delle imprese e, quindi, favorire scelte sui nuovi assetti camerali che siano compatibili con i nuovi assetti successivi al riordino degli Enti”, ha esordito Nava, che ha proposto “un confronto, durante il percorso di riordino, con gli altri Tavoli provinciali interessati al processo di aggregazione con il territorio lecchese”.
PREMATURO GIOCARE A RISIKO CON I CONFINI – “Non serve a nulla giocare a risiko con i confini, è invece importante partire dalle funzioni – ha proseguito Nava – Vogliamo suggerire al Governo – con cui abbiamo già avviato un’interlocuzione – cosa dovranno essere gli Enti di Area vasta aldilà dei confini. Vogliamo capire la validità giuridica, i compiti e le funzioni di cui questi nuovi Enti dovranno occuparsi”. Decidere infatti che questi nuovi soggetti debbano occuparsi di uno o due temi senza funzioni particolari cambia poco. “Se, al contrario, pensiamo che questi Enti rivestano un ruolo ancora rilevante, svolgendo funzioni correlate alle realtà socio economiche del territorio, allora diventano importanti anche i confini”, ha evidenziato il sottosegretario.
SEMPLIFICARE LA VITA E RIORDINARE LIVELLI GOVERNO – La proposta degli otto Cantoni da cui si parla da giorni sui giornali, quindi, secondo Nava, è “secondaria” se “non semplifica la vita ai cittadini e non riordina i livelli di governo consentendo un risparmio di risorse pubbliche”.
GLI STEP – Il percorso prevede i Tavoli provinciali dai quali “raccogliere le sensibilità del territorio e proposte concrete” e una Cabina di regia regionale dove – entro fine maggio – dovranno poi confluire gli spunti delle diverse province. A fine giugno la Regione sottoporrà al Governo la proposta condivisa da tutto il sistema Lombardia.
FRONTE TRASVERSALE SULLE RISORSE – C’è poi il tema delle risorse. “Aldilà dei colori politici – ha concluso Nava – è importante che facciamo sentire la voce a Roma perché ancora oggi c’è chi è convinto che i territori debbano arrangiarsi, a maggior ragione ‘nel produttivo nord e in Lombardia in primis’”.