Si è conclusa venerdì 15 febbraio la settimana di permanenza al Liceo Leopardi della mostra “Santi della Porta accanto”, che ha regalato a studenti, insegnanti e visitatori l’opportunità di conoscere e approfondire le storie di questi giovani e straordinari testimoni di fede.
«Abbiamo apprezzato il modo con cui i ragazzi si sono messi in gioco – sottolinea Paola Perossi, preside del Liceo Leopardi -. Non si sono limitati a raccontare le storie dei santi, ma in ogni spiegazione condividevano il loro contraccolpo coinvolgendo i visitatori. Uno degli aspetti più belli è stata la fase di preparazione, che ha visto seriamente provocati docenti e studenti insieme. A fine mostra l’augurio che ci siamo fatti è stato quello che i volti incontrato in questa occasione possano continuare a essere amici e testimoni della possibilità, che ci è data ogni giorno, di vivere all’altezza dei nostri desideri».
Durante la settimana di permanenza della mostra nell’aula magna del Liceo Leopardi, grazie all’impegno di un gruppo di 20 studenti, è stato infatti possibile organizzare e gestire oltre 30 ore di visite guidate, a cui hanno partecipato una trentina di gruppi di bambini e ragazzi degli oratori lecchesi. Un interesse che non si è ancora spento e che coinvolgerà gli studenti del Liceo Leopardi anche nelle prossime settimane, quando andranno a raccontare direttamente alle classi di catechismo degli oratori il loro incontro con i “Santi della porta accanto”.
Altra importante iniziativa che ha impreziosito il programma di questi giorni è stata la testimonianza del padre di Andrea Mandelli, che mercoledì sera, in sala Don Ticozzi, ha ripercorso la vita del figlio morto non ancora ventenne nel 1990. Moderatore dell’incontro il curatore della mostra Gerolamo Fazzini, che al termine di questa settimana di collaborazione con il Liceo traccia un bilancio più che positivo.
«L’iniziativa del Leopardi è stata particolarmente interessante in quanto la scuola, grazie alla sensibilità della preside e di alcuni docenti, ha affidato a un gruppo di studenti il compito di raccontare le storie dei “Santi della porta accanto” a bambini e ragazzi delle parrocchie della città – ribadisce Fazzini -. Ciò ha consentito agli studenti di “appropriarsi” delle storie dei loro coetanei “santi” e di consegnarle, come testimonianza di fede, ai ragazzi più piccoli. Un’iniziativa esemplare che mi auguro sia replicata anche da altre».
La mostra “Santi della porta accanto” – Giovani testimoni della fede, i cui contenuti sono stati concordati con il Servizio Nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana, presenta 24 figure di giovani “testimoni della fede” (alcuni già beati, altri Servi di Dio, altri ancora giovani “normali”, ma esemplari per la qualità della loro fede) e lo fa con un ritratto artistico, una breve biografia, una frase incisiva (scritta o pronunciata dalla persona stessa) in grande evidenza e un QR code che rimanda ad altri contenuti. Sulla scia di quanto si legge nel documento preparatorio per il Sinodo dei vescovi, svoltosi nell’ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, la mostra si propone di far conoscere storie di giovani cattolici “contagiose” anche per l’oggi. L’obiettivo: stimolare in primis i giovani (oltre che famiglie, educatori, parrocchie e diocesi, oratori e scuole, associazioni e movimenti), a una sempre maggior consapevolezza della chiamata alla santità anche per gli “under 30” di oggi.