Mercato del lavoro, Lecco al top: prima in Lombardia e terza in Italia

Il mercato del lavoro lecchese ha un livello di efficienza e innovazione molto elevato

01 Giugno 2017
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Il mercato del lavoro lecchese ha un livello di efficienza e innovazione molto elevato: lo certifica una classifica basata su un indice sintetico elaborato dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, che pone la provincia di Lecco al 3° posto nazionale a livello di competitività occupazionale per il 2016, dietro solamente a Bologna e Milano.

L’indice, contenuto nel 2° rapporto Le dinamiche del lavoro nelle province italiane realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, è derivato da 5 indicatori che rappresentano la capacità del tessuto economico e sociale presente in ogni provincia italiana, di produrre maggiore e migliore occupazione: il tasso di occupazione delle persone nella fascia d’età 15 e 64 anni; il tasso di giovani che studiano, lavorano, frequentano corsi di formazione o sono attivamente alla ricerca di impiego (i “non NEET”) tra 15 e 29 anni; il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro; la quota di occupati che esercitano professioni altamente qualificate all’interno dei settori più innovativi e la quota di lavoratori con contratti “standard”, ossia gli assunti con contratto a tempo indeterminato, compresi i part-time volontari.
L’indice riprende alcuni degli indicatori che compongono il “Labour market efficiency and innovation index” sviluppato dalla Commissione Europea.

Lecco guadagna sette posizioni in classifica, balzando dal 10° posto occupato nel 2015 al 3° posto attuale, risultando la prima provincia lombarda (Monza e Brianza occupa il 4° posto, Lodi il 9° e Como il 10°).

Tra i cinque indicatori che hanno spinto in alto la posizione in classifica della nostra provincia, quattro hanno fatto registrare un miglioramento dei dati provinciali rispetto al 2015. Infatti risultano in crescita il tasso di occupazione (pari al 68,3% nel 2016, in aumento rispetto al 66,2% del 2015), il tasso di partecipazione al lavoro delle donne lecchesi, ottenuto facendo il rapporto tra il tasso d’occupazione femminile e quello maschile (che raggiunge il 77%, +1% rispetto al 2015), la quota di occupati con qualifiche elevate (40,6% degli occupati lecchesi, + 1,5% rispetto all’anno precedente) e la quota dei contratti standard (72,3% sul totale, + 4,1% in confronto al 2015).
Anche il tasso di giovani “non NEET” fa registrare un netto miglioramento rispetto al 2014 (86,9%, pari al +11,5%) e stabile rispetto al 2015 (-0,7%).

L’impegno della Provincia di Lecco per favorire l’occupazione giovanile è testimoniato dai dati, aggiornati a dicembre 2016, sui giovani iscritti (1.496) e presi in carico (1.213) dai Centri per l’Impiego di Lecco e Merate mediante lo strumento di Garanzia Giovani, che rappresentano circa il 50% dei giovani presi in carico a livello provinciale.
Dei 1.213 giovani presi in carico, 1.208 (pari all’80,7%) sono stati attivati nel mercato del lavoro (721 in tirocinio, di cui 298 trasformati in rapporti di lavoro, 487 mediante contratto di lavoro).
Nell’ambito dei contratti stipulati, 157 sono rapporti in apprendistato, 136 a tempo determinato, 190 a tempo indeterminato, 4 ancora da definire.

Il buono stato di salute del mercato del lavoro lecchese è confermato anche dai risultati conseguiti dal Servizio Collocamento Disabili e Fasce Deboli della Provincia di Lecco: infatti i dati del 2016 evidenziano una crescita degli avviamenti degli iscritti al Collocamento Disabili e Fasce Deboli del 20% circa rispetto al 2015.
Inoltre, il 57% circa dei contratti avviati nel 2015 è stato confermato nel 2016 e, al 10 maggio scorso, l’83% dei contratti avviati tramite nulla osta da gennaio a giugno 2016 è stato confermato. Questo trend positivo registrato nel 2016 risulta confermato dalle rilevazioni aggiornate al 1° trimestre 2017.

Questi dati testimoniano il buon funzionamento del mercato del lavoro lecchese – sottolinea il Consigliere provinciale delegato al Lavoro Giuseppe Scaccabarozzi – e l’efficacia del lavoro in rete tra gli operatori pubblici, tra cui fondamentale il ruolo del Centro per l’Impiego, quelli privati e le parti sociali. Questa sinergia ha una lunga tradizione nel nostro territorio ed è stata ulteriormente rafforzata in questi anni grazie all’integrazione dell’offerta di servizi presenti in provincia e a strumenti come il Polo di eccellenza per il mercato del lavoro, il Piano provinciale Disabili e il Tavolo provinciale di Networking aperto con gli enti accrediti al lavoro e alla formazione. Dobbiamo proseguire tutti insieme su questa strada, migliorando ulteriormente il livello di efficienza complessiva del sistema, con l’obiettivo di intercettare quei segnali di leggero miglioramento dell’economia che sembrano avere maggiore continuità”.

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