Oggi, 14 febbraio, è San Valentino, ossia la festa di tutti gli innamorati. Questa ricorrenza ha origini antichissime, che risalgono ai Romani. Febbraio era per loro il mese della rinascita da consacrare al dio pagano Luperculus. Per rendergli omaggio, ogni anno, i nomi delle donne e degli uomini che lo veneravano venivano messi in un’urna e mescolati. Poi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che avrebbero dovuto per un anno intero vivere assieme in intimità, finchè il rito di fertilità non fosse compiuto. Ovviamente con l’avvento della Chiesa, si cercò di trovare un sostituto cristiano al dio Luperculus: fu individuato San Valentino, un vescovo martirizzato, amico di giovani amanti. In seguito per tutto l’Alto Medioevo, grazie anche al filone dell’amor cortese, si diffuse e stabilizzò la pratica di scambi d’amore e di regali durante la festa.
In Italia San Valentino si celebra di solito con uno scambio di regali tra i due innamorati, ma non è dappertutto così. In Finlandia ed Estonia è il “giorno degli amici”, che si festeggia in compagnia. Negli Stati Uniti i festeggiamenti coinvolgono tutta la famiglia, perché San Valentino è la festa di “chi si vuole bene” e non solo dei fidanzati. In Inghilterra ci si scambia cioccolatini e fiori, ma si usa scrivere i “Valentine”, ovvero biglietti romantici indirizzati alla persona amata ma non firmati.
In Giappone sono le donne a regalare cioccolatini ai loro compagni, ma anche amici, in attesa del 14 marzo, il “White Day”, quando sarà la volta degli uomini a ricambiare con un dono rigorosamente bianco.