Il team lecchese alla volta della Mongolia sta attraversando l’ Uzbekistan ed è giunto nella magica città di Samarcanda.
Ci raccontano:” Samarcanda è una città bellissima. Anche se molto turistica riesce a incantare. Ci siamo piazzati in una guest house piuttosto spartana, birretta e siamo usciti. Una cosa divertentissima di questi posti è che vendono qualsiasi cosa sfusa: caffè solubile, pasta, bibite fresche, te, fagioli, spezie.
Su questo sono molto più saggi e ecologici di noi.”- come in ogni parte del mondo trovano un italiano con il quale nasce una immediata empatia e si ritrovano invitati ad un matrimonio Uzbeko-“Giorgio, un ragazzo di Treviso che sta girando in moto da solo l’Asia centrale, che abbiamo già incrociato a Bukhara. Andiamo tutti insieme a mangiare un boccone e mentre vaghiamo per passeggiatina digestiva la botta di culo: il matrimonio uzbeko. Appena capiscono che siamo stranieri ci trascinano dentro la festa e iniziano a offrirci ogni ben di Dio: carne di vario genere e tipo, frutta, cetrioli in ogni salsa ma soprattutto, come prevedibile, iniziano a trascinarci nei brindisi con la vodka. Tempo di 5 o 6 brindisi veloci e andiamo a ballare mentre tutti ci fanno foto, ci abbracciano, tirano in ballo i soliti calciatori italiani e addirittura ci danno dei soldi. Ma dove siamo finiti? Si palesa un tizio che parla inglese e ci spiega che tra poco la cerimonia proseguirà con una fiaccolata. Top del local insomma.
Usciamo ed in 10 prendiamo uno dei furgoncini porter tanto diffusi qui come taxi che ci portano non troppo lontano. A quanto ho capito gli invitati fanno questa processione, guidata da un fiaccolone alto 2 o 3 metri, in cui intonano una sorta di mantra propiziatorio mentre gli sposi seguono in macchina. Arrivati a destinazione, lo sposo deve prendere in braccio la sposa e farle fare tre giri intorno al fuoco, dopodiché può portarla in casa.
Per la prima notte però sarà soltanto con la qualifica di ospite e non di moglie: le donne dovranno prima verificare che sia vergine, e se non lo è, la neosposa se ne dovrà tornare a casa. Noi ci crediamo poco ma il tipo sembra super convinto. Finito tutto questo messinscena prendiamo un altro tassì e torniamo in ostello, dove lasciamo a Giorgio una Genghis’s maglietta. Che seratona”.