“Anche solo con un miliardo di euro in più Regione Lombardia potrebbe attivare una politica economica migliore per fare sviluppo in modo stabile e creare lavoro”: così Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia – relatore al convegno “Dal referendum più risorse per imprese, commercio, turismo” promosso dal comitato “Un Sì per la Lombardia autonoma” a Merate – ha sintetizzato ieri sera le esigenze lombarde per quanto attiene l’economia.
Una cifra che potrebbe arrivare dagli esiti del referendum del 22 ottobre prossimo perché “ogni livello di governo deve essere padrone della sua fiscalità: va ristabilito questo principio. Come Regione Lombardia non chiediamo di avere soldi a occhi chiusi, ma vogliamo competenze e risorse adeguate a quello che produciamo e alla nostra efficienza”.
Per ottenere questo risultato è fondamentale che il 22 ottobre i lombardi vadano a votare in modo massiccio: infatti, se sostenuto da un forte consenso popolare, il governatore Roberto Maroni potrà trattare a Roma per avere maggiori competenze. Perché – come ha ricordato Parolini – “Regione Lombardia ha un debito pari quasi allo zero e da oltre dieci anni la sua sanità è in attivo. Perché non dovremmo avere altre competenze come la scuola, la sicurezza, la protezione civile, le infrastrutture?”.
“Vedo il dinamismo della Lombardia, le imprese che investono, la forte attrattività, vedo un trend positivo, ma ho una sola preoccupazione: che ci sia una crescita dei numeri e del pil, ma che non ci sia una corrispondente crescita del lavoro e delle remunerazioni. Uno sviluppo stabile e giusto deve essere inclusivo: deve crescere il pil ma anche il lavoro, e che sia ben remunerato. Anche su questo il referendum qualcosa da dire lo ha”, ha concluso Parolini.