Nel periodo agosto-ottobre 2018 le imprese della provincia di Lecco prevedono di effettuare 5.300 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 23% delle aziende con almeno un dipendente.
Nella nostra regione i nuovi posti di lavoro saranno oltre 229.000, e a livello nazionale supereranno quota 1 milione. Questi dati emergono dall’indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione, svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I dati raccolti sono a “scorrimento”: ogni mese vengono richieste alle aziende del territorio le previsioni occupazionali del trimestre successivo2.
Nel trimestre agosto-ottobre, il 42,1% delle assunzioni si concentrerà nel comparto industriale (2.230 nuovi contratti, di cui 300 riguarderanno le costruzioni)3. Rispetto all’indagine di giugno (relativa al periodo luglio-settembre) continua a crescere la quota di nuovi ingressi nel terziario (dal 57,6% al 57,9%). In particolare, le nuove assunzioni previste saranno 740 nel commercio; 590 nel turismo; 1.740 negli altri servizi.
Sulle 950 assunzioni programmate dalle imprese lecchesi nel mese di agosto 2018, la quota con contratto a tempo indeterminato sale al 28,3% (a giugno era del 27%), percentuale superiore al dato nazionale (26%), ma inferiore al valore regionale (31%). Anche per gli ingressi di agosto continua il calo della quota dei contratti di apprendistato (dal 7,2% al 6,1%; dato comunque superiore alla media lombarda e italiana, rispettivamente 5% e 5,2%), mentre sale la percentuale dei contratti a tempo determinato (dal 60,1% al 62,3%, dato inferiore alla media nazionale, 65,2%, ma superiore a quella regionale, 61%). Continua il calo della quota di assunzioni con altre forme contrattuali (dal 6% al 3% di agosto) e il valore torna in linea con quello lombardo e italiano (rispettivamente 3% e 3,6%). Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nel comparto “servizi alle imprese” (37,7%) e nelle “costruzioni” (34,2%), mentre “commercio” e “servizi alle persone” sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (rispettivamente 76,6% e 66,3%). Da segnalare anche il forte ricorso ad altre forme contrattuali nel turismo, seppur in calo (dal 18% di luglio all’11% di agosto).
Il 76,8% delle entrate programmate ad agosto riguarda imprese con meno di 50 dipendenti; il 15,8% medie imprese; l’8,4% realtà imprenditoriali oltre 250 addetti2.
Rispetto a luglio, scende (dal 18,1% al 17,4%) la quota di assunzioni riservate a figure “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici); il valore rimane inferiore alla media regionale (21,6%), ma si conferma superiore a quella nazionale (16,8%). La nostra provincia è in settima posizione tra i territori lombardi, preceduta da Milano, Monza, Lodi, Varese, Como, Bergamo.
Torna a crescere la quota di assunzioni destinate a personale laureato (dal 10,3% all’11,9%); la percentuale del nostro territorio rimane inferiore al dato medio regionale (14%, quota in leggero calo rispetto al 14,2% di luglio) e ritorna superiore al dato nazionale (stabile al 10,5%). Cresce anche la quota delle assunzioni che riguarderà diplomati (dal 70,6% al 71%: 32,4% diploma di scuola media superiore e 38,6% di istituto professionale); prosegue il calo della quota per cui le aziende richiedono semplicemente l’assolvimento dell’obbligo scolastico (dal 18,1% al 17,1%): in Lombardia solo le province di Monza, Varese, Pavia e Milano evidenziano valori inferiori a quello lecchese. Tra i profili maggiormente richiesti dalle nostre imprese spiccano figure a media e bassa specializzazione: ai primi 3 posti troviamo “operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (130 nuove assunzioni), “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (110 unità), “personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone ” e “personale non qualificato nelle attività industriali e assimilati ” (entrambi con 70 persone).
Rispetto a luglio, prosegue il calo della quota delle assunzioni programmate che interesserà giovani con meno di 29 anni (dal 37,3% al 33,8%) e a livello regionale solo Milano, Pavia e Mantova evidenziano quote più basse; ciononostante il valore rimane superiore sia alla media regionale che a quella nazionale (rispettivamente 33,1% e 31,2%). Per alcune famiglie professionali la quota di “under 29” è particolarmente consistente: è il caso delle “aree commerciali e della vendita” (150 assunzioni, di cui il 41,8% di giovani) e dell’“area produzione di beni ed erogazione del servizio” (520 ingressi programmati, di cui il 32,4% giovani).
Altro focus dell’analisi concerne le figure professionali di difficile reperimento. La loro quota, dopo l’incremento di luglio, torna a scendere (dal 30,1% al 25,3% delle assunzioni previste), ma si mantiene superiore sia alla media regionale che a quella nazionale (rispettivamente 22,8% e 23,7%); pertanto, le nostre imprese continuano a manifestare, in media, maggiori difficoltà a reperire personale specializzato. Il fenomeno è particolarmente sentito per determinate famiglie professionali: “area produzione di beni ed erogazioni del servizio” (23,7%, pari a 120 figure) e “aree tecniche e della progettazione” (35,7%, pari a 50 unità). In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano ben il 36,8% dei 110 laureati ricercati dalle imprese lecchesi: le motivazioni addotte dalle stesse sono in primis la scarsa preparazione dei candidati (12,3%) e il ridotto numero (10,7%).